Il vino nelle relazioni diplomatiche

GRADISCA. Un nuovo appuntamento didattico-enogastronomico della serie “Gustando la tradizione”, organizzato dalla Pro loco gradiscana, si è svolto recentemente al Palazzo del Monte di Pietà. L’incontro è stato introdotto dall’agronomo Claudio Fabbro, coordinatore dell’evento, che – con l’ausilio di numerose slide - ha presentato un excursus storico sulla coltivazione della vite e sulla produzione di vino nel nostro territorio, databili all’epoca della fondazione di Aquileia, ed ha prestato una particolare attenzione all’azienda agricola “Castello di Spessa” di Capriva del Friuli, situata nella rinomata zona vitivinicola del Collio. La complessa storia di questa porta orientale d’Italia è diventata particolarmente dolorosa alla conclusione del secondo conflitto mondiale, quando un deciso confine ha segnato le sorti del Collio, da una parte, e del Brda, dall’altra, nonostante la zona avesse caratteristiche fisiche omogenee. E proprio sulle dolci alture del Collio goriziano si estendono i vigneti dell’azienda agricola “Castello di Spessa” di Capriva del Friuli. Il cuore dell’azienda è costituito dallo storico castello, dimora di nobili famiglie friulane fin dal 1500, soggiorno – fra gli altri - dell’avventuriero Giacomo Casanova, e ora importante risorsa turistica per il territorio. Nel corso della serata il profilo dell’azienda è stata tratteggiato, oltre che dai contributi del dottor Fabbro, anche dal responsabile commerciale Paolo Della Rovere, attraverso particolareggiate descrizioni sulla produzione vitivinicola. Sul ruolo del vino nelle relazioni diplomatiche ha invece parlato Micol Tami Della Rovere - fresca di laurea - che ha approfondito il valore di questa produzione al fine di favorire le collaborazioni reciproche fra Stati. Micol Tami Della Rovere, da buona cormonese, ha poi voluto sottolineare il messaggio atto a favorire la fratellanza tra i popoli della Terra, con l’invio annuale del Vino della Pace, prodotto dalla Cantina produttori di Cormons, ai capi di Stato civili e religiosi di tutto il mondo. Fra le diverse relazioni diplomatiche, ha ricordato pure quelle con la Santa Sede.
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