Il villaggio di Panzano modello mondiale FOTO

Il caso del quartiere operaio di Monfalcone approderà al convegno internazionale a Lille, unico esempio di company town
Il palcoscenico del teatro di Panzano (foto Consorzio culturale del Monfalconese)
Il palcoscenico del teatro di Panzano (foto Consorzio culturale del Monfalconese)

MONFALCONE Il villaggio operaio di Panzano, i due alberghi per i dipendenti, le ville per gli impiegati realizzati dai Cosulich per le maestranze del cantiere navale sono un esempio unico di company town. A livello italiano e mondiale.

A riconoscerlo è la partecipazione del “caso Panzano” al convegno internazionale organizzato dal Comitato internazionale per la conservazione del patrimonio industriale (Ticcih) la prossima settimana a Lille, capoluogo della regione dal passato minerario Nord Pas de Calais.

La genesi, le peculiarità, la complessità del patrimonio urbanistico, architettonico e anche sociale rappresentato dal villaggio operaio saranno illustrate dal team del Dipartimento di architettura dell’Università di Trieste guidato dal professor Edino Valcovich e composto anche da Carlo Stival, Diana Barillari, Raul Berto e Giovanni Cechet.

Il team effettuerà una comunicazione mercoledì prossimo nell’ambito di una sezione parallela dedicata all’«abitare operaio», accompagnata dalle immagini di una realtà resa davvero singolare dalla presenza di un teatro, purtroppo andato distrutto nei bombardamenti alleati al cantiere navale durante la seconda Guerra mondiale, due alberghi per i dipendenti, operai e impiegati, un’agraria, senza contare lo stadio o la colonia marina dell’Isola dei Bagni.

«La grande opportunità di portare Panzano al convegno di Lille - spiega l’ingegner Valcovich, anche componente dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale - è nata in seguito a quella al convegno organizzato lo scorso anno dalla Fondazione Dalmine, dove le immagini e la storia del villaggio operaio hanno creato un profondo interesse. La presidente dell’Aipai ha quindi suggerito di inviare il lavoro su Panzano al Ticch per il convegno di Lille. Pensavamo di poterci essere con un poster, invece a Panzano sarà dedicata addirittura una comunicazione».

Valcovich, che al quartiere operaio dedica la propria attività di ricerca e di progettazione da oltre 30 anni, sottolinea l’importanza per Panzano e non solo per il Dipartimento di Architettura, forte anche di un importante percorso di collaborazione con l’Università di Padova, della presenza all’appuntamento di Lille. «È un riconoscimento della bellezza e della complessità del rione operaio, che se avesse ancora il suo teatro sarebbe davvero straordinario - afferma Valcovich -. Forse noi monfalconesi la diamo in qualche modo per scontata, ma passi avanti nella valorizzazione del patrimonio urbanistico di Panzano sono stati compiuti nell’arco di trent’anni. Ho presenti le difficoltà degli anni ’80 dello scorso secolo. La macchina è stata avviata e sta procedendo, anche nel caso dell’albergo operai, seppure con qualche difficoltà. Il Contratto di quartiere poteva avere un esito migliore, ma intanto è stato realizzato. La consapevolezza dell’azione di recupero c’è».

Il docente del Dipartimento di Architettura sottolinea non solo il ruolo del Comune, ma anche quello del Consorzio culturale del Monfalconese nel lavoro di conservazione della memoria del rione, attraverso l’acquisizione di immagini, documenti e i ricordi degli abitanti. «C’è un impegno per la valorizzazione anche culturale e turistica del patrimonio di archeologia industriale - aggiunge Valcovich - e la capacità attrattiva aumenterà con l’apertura del Museo della cantieristica nell’ex albergo operai».

Il convegno di Lille è dedicato alle nuove sfide della conservazione del patrimonio industriale nel ventunesimo secolo, fornendo un’occasione di confronto a decine di esperienze realizzate in Europa, ma anche Stati Uniti, Sud America, Cina, Giappone, Sudafrica.

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