Il video acchiappamatricole che imbarazza l’Università

Pioggia di critiche su Facebook per i contenuti e l’hashtag “renziano” #lasvoltagiusta Scelti come protagonisti due giovani sportivi e innamorati: «Che c’entrano con gli studi?»
Di Fabio Dorigo
Silvano Trieste 21/05/2013 Universita' di Trieste, confronto tra i candidati a Rettore
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«Quante volte figliolo?». Almeno quattro nello spot dell’Università di Trieste per la promozione sui social delle immatricolazioni 2016/2017. «Quante volte hai rischiato? Quante volte hai temuto? Quante volte hai sognato? Quante volte ti sei chiesto se ne valeva la pena?». Alla fine appare l’hashtag “renziano” #lasvoltagiusta. Se non è “la volta buona”, poco ci manca. «Sogni, temi, rischi e poi capisci che è la svolta giusta». Le immagini mostrano un ragazzo impegnato nello sport e una ragazza alle prese con la patente di guida. Tutto si conclude con un bacio sul molo Audace. E alla fine appare l’edificio centrale dell’Università di Trieste con l’hashtag incriminato fotografato all’alba. Nel video si riconosce Andrea Coronica, capitano della Pallacanestro Trieste 2004, che di recente ha festeggiato le 100 partite con la maglia biancorossa. «Volevamo raccontare frammenti di vita di un giovane: il canestro decisivo, la prova della patente, il primo bacio.

Metafore per ricordare che le gratificazioni e i momenti memorabili si riescono a vivere solo dopo aver affrontato e superato paure e incertezze, proprio come accade durante il percorso degli studi», è la spiegazione fornita dall’ateneo. Il video è stato realizzato da Uauacademy, la società fondata da Rosy Russo (sorella del senatore Francesco) assieme ad Apz Media di Pablo Santiago Apiolazza (che ha fatto la regia). Gli attori sono Giovanni Cattaruzza, Lorenza Celebre, Margherita Stera e Nicholas Hellner. Il video ha superato ormai le 227mila visualizzazioni. E un mucchio di apprezzamenti e commenti. Non proprio esaltanti. «Un video metà a sfondo sessuale e metà sportivo», analizza Annalisa. A molti ricorda gli spot Cepu (che non è il massimo per una Università), ad altri la pubblicità di gelati (cornetto Algida in testa). Ma c’è chi si spinge oltre e parla di “spottino” per concessionari d’auto, agenzia matrimoniale o peggio una pubblicità di preservativi o, a scelta, profilattici. In tema con “Quante volte, figliolo?”. «Se avevo dei dubbi me li avete tolti: Mi immatricolo altrove», commenta una ex potenziale matricola. «Avrete otto punti velocità se vi laureate a marzo», aggiunge Matteo. «Iscrivetevi a Units per trovare l’anima gemella», chiosa Maria Rosaria. «Insomma, si tromba, si diventa dei campioni di basket e Formula 1, ma non si troverà lavoro», sintetizza Giancarlo. Troppo davvero. Giudizi impietosi. A difesa dello spot accorrono sui social anche la moglie e la figlia del rettore Maurizio Fermeglia. «Bellissimo!!», esclama il 23 agosto la professoressa Sabrina Pricl beccandosi subito un grazie da Uauacademy. «A me sinceramente piace. Cerca di comunicare che non esiste solo la didattica ma un mondo dietro all’Università. Bello, bellissima fotografia. 10 e lode!», aggiunge la figlia Alice Fermeglia.

Ma poi il dibattito degenera. «Ma Dio, siete capaci di informarvi prima di commentare?E comunque i fondi per il video sono stati presi dai fondi destinati alla promulgazione dell'Università. Questo è un video motivazionale dedicato ai ragazzi di 18 anni. Generazioni di laureati di UniTs hanno goduto dei meravigliosi tramonti di Trieste seduti sugli scalini senza patire le conseguenze della mancanza di panchine e proprio lì si sono innamorati, come i miei genitori», aggiunge Alice. «Cari ragazzi, da docente di UniTs sapete che vi dico: chi fa commenti idioti come i vostri è meglio perderli che trovarli. Fateci un regalo: iscrivetevi veramente altrove. E ne guadagneremo tutti», si scatena la mamma. «Sono un docente e scienziato di lunga e chiara fama e lezioni da te non ne prendo», sbotta lei se qualcuno le rinfaccia gli errori causati dal correttore automatico. «Io insegno in questo ateneo da 30 anni e questo spot lo trovo decisamente buono. Punto. E ora mi cancello da questa stupida polemica, così non leggo più i vostri assurdi commenti», aggiunge la professoressa Pricl. Ma prima di “passare e chiudere” riesce ad aggiungere: «Per quanto riguarda l’opinione che di me hanno gli studenti sappi che laureo un numero spaventoso di studenti ogni anno». La polemica è aperta. «Anch’io ho trovato il video inadatto. Come ho trovato di dubbio gusto l’intervento della “magnifica” famiglia. Ma suvvia, un video concepito da dei dilettanti e una moglie inopportuna non sono l’Università», prova a mediare Martina. Nel dibattito interviene anche Piero Camber, capogruppo comunale di Forza Italia, che si è laureato a Trieste: «Personalmente lo trovo perlomeno inutile. Non trasmette nessun messaggio motivazionale». Non è del tutto vero. Su Fabio Tuiach, vicecapogruppo della Lega, un effetto lo produce: «Bello, mi è venuta voglia di giocare a basket adesso!». Uno spot buono per il Coni, insomma. Il rettore Fermeglia, raggiunto telefonicamente nella sala d’aspetto del dentista, prova a smorzare i toni prendendosela con i “webeti” che affollano i social: «Onestamente non capisco il problema. Lo spot si rivolge a un auditorio che va dai 18 ai 20 anni. Che uno come me di 60 anni dica che non gli piace, non vuol dire nulla. Sui social network ci sono delle persone, i cosiddetti troll, che perdono il loro tempo a criticare qualunque cosa venga fatta. Abbiamo dei feedback positivi da tutta Italia, meno che da Trieste». E l’hashtag renziano? «Cerchiamo di non essere ridicoli - chiude il rettore -. Stiamo tutti lavorando per portare qualche studente in più all’Università di Trieste. Diamoci tutti quanti una calmata».

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