Il vescovo visita la Ferriera «Basta con i toni esasperati»
La visita. Ha invocato il ritorno a un dialogo «sereno, fecondo e pacato, al di fuori degli interessi politici», l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, ieri in Ferriera. Perché, ne è certo, «il clima attorno a questa straordinaria realtà produttiva è esasperato e non trovo le ragioni di questi toni».
È stata una lunga mattinata quella del presule in fabbrica. A tratti leggera, con il sorriso, come quando ha scherzosamente scambiato il suo zucchetto con l’elmetto di un operaio. Il vescovo sta compiendo una visita pastorale nella parrocchia di Servola e non ha voluto tralasciare lo stabilimento di Siderurgica Triestina. Tanto più in questo periodo in cui lo scontro tra proprietà, il Comune e il fronte delle associazioni anti-Ferriera, non dà segnali di distensione.
Crepaldi si è intrattenuto con il cavalier Giovanni Arvedi, ha parlato con i sindacati, ha stretto mani, è salito sugli impianti e, subito dopo in parrocchia, ha incontrato pure i comitati. Ma prima ha impartito la benedizione.
I lavoratori. Lo ha fatto nell’enorme capannone del laminatoio in una veloce cerimonia davanti a un gruppo di dipendenti con le loro famiglie e lo stesso Arvedi. Parole non di circostanza, è apparso subito evidente, né le sue né quelle dei presenti.
«La Chiesa triestina non è fuori dai cancelli, la sentiamo vicina», ha detto a nome dei colleghi il responsabile della produzione del laminatoio, Manuel Antonaz, offrendo in dono al vescovo un crocefisso in ghisa. «Lo metterò sul mio tavolo – ha risposto Crepaldi – e state sicuri che sì, la Chiesa è dentro a questi cancelli. Io ogni giorno vi ricordo nella mia preghiera. Molti problemi – ha osservato ancora – possono essere risolti nel rispetto della salute e del lavoro. Io mi impegno fortemente su questa strada». Il presule, accompagnato dal parroco di Servola, don Carlo Gamberoni, e da don Andrea Mosca, è stato accolto nello stabilimento da Arvedi.
Arvedi. «La dignità dell’uomo, non come essere antropomorfo, ma come persona – ha suggerito il numero uno del gruppo durante il colloquio – sta prima di tutto nel lavoro». Crepaldi ha offerto all’imprenditore la propria intercessione «affinché si smorzino i toni accesi e il clima fra gli interlocutori ritorni sereno», rende noto un comunicato di Siderurgica Triestina. Di qui il messaggio, rivolto alla popolazione e alla classe politica.
«Il vescovo auspica un clima di dialogo sereno, fecondo e pacato – ha ripetuto Crepaldi – perché è in questa maniera che si può combinare insieme due esigenze che oggi sembrano in conflitto: la salvaguardia del diritto al lavoro e la salvaguardia della salute. Arvedi lo crede fermamente. Certo, miracoli neanche lui li fa e neanche io. Però piano piano si può costruire qualcosa di buono».
«Vedo – ha rilevato – soprattutto dal fronte sindacale una maturità che mi ha molto colpito. Purtroppo il clima è esasperato, questo è il punto. Non so chi abbia interesse a esasperarlo. Però credo, lo dico come vescovo e come Chiesa, che la strada del dialogo dinnanzi a problemi seri e oggettivi sia l’unica». Concetti sottolineati, poco prima, proprio dinnanzi ai sindacati. «Dietro di voi ci sono famiglie, figli, c’è la vita. I processi avviati in Ferriera sono importanti, c’è stato un cambiamento. La Ferriera ha la mia fiducia».
I sindacati. I rappresentanti di Uilm, Fiom-Cgil, Failms, Fim-Cisl, hanno espresso soddisfazione per il ruolo che la Diocesi intende giocare nel ricostruire il ponte del dialogo tra le diverse parti. «Il vescovo può sensibilizzare la città sul diritto al lavoro e alla salute – ha suggerito Franco Palman (Uilm) –, può far capire alla popolazione che le due cose sono sulla stessa strada».
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