Il "vecchio" Pelaschier: «Con quella tempesta era impossibile gareggiare»
TRIESTE Mauro Pelaschier, grande vecchio della vela – definizione che apprezza «perché diventare vecchi ed essere ancora qui a giocare sui campi di regata non è poi così male» –, non è mai avaro di giudizi e consigli e la sua analisi riguardo Barcolana 2020 parte dall’annullamento per approdare a una più ampia analisi delle necessità future. «La Barcolana ieri non era fattibile viste le condizioni meteo difficili» esordisce così Pelaschier «ma, Barcolana rimane pur sempre una regata e forse un posticipo ci poteva stare. La meteorologia non è una scienza perfetta e sarebbe stato bello tentare un’ultima carta sperando in un cambiamento del tempo».
L’edizione 52 va quindi in archivio con un nulla di fatto ed è questo il punto stigmatizzato da Pelaschier: «La storia della Coppa d’Autunno è ben nota: da una delle tante gare del Golfo è pian piano cresciuta – complice anche la sua particolare divisione in categorie – e si è arricchita di armatori, equipaggi e sponsor fino a raggiungere i livelli attuali. L’impegno dell’organizzazione è enorme, ma non va dimenticato quello dei partecipanti, fatto di piccoli e grandi investimenti, che devono avere un riscontro tangibile in una classifica. Il risultato è fondamentale per tutte quelle barche che rispondono a sponsor più o meno evidenti ed esibiti, ed è questo che bisogna ricercare».
Sebbene la Barcolana sia un eccezionale mix di partecipanti amatoriali e professionisti, l’annullamento di quest’anno pone in evidenza come le necessità di queste due anime siano diverse. Se da un lato il pensiero dei regatanti della domenica all’esposizione del comunicato di chiusura anticipata dei giochi è andato ai possibili danni evitati, dall’altro i professionisti si sono visti mancare un riscontro al loro lavoro, magari cominciato settimane, se non mesi fa.
«Avere un’unica scelta – quella della domenica – per disputare una regata così importante è riduttivo», è il pensiero di Pelaschier «e per questo sarebbe interessante proporre una regata al sabato pomeriggio riservata ai maxi, una Maxi Barcolana, che funga già da primo risultato valido, al quale poi affiancare quello della Barcolana più festosa e spettacolare. In questo modo ci sarebbero più occasioni per accontentare armatori e imbarcazioni sponsorizzate». Ma Pelaschier non si ferma qui e si spinge oltre: «Penso possa essere utile inserire nel Bando di regata la possibilità di disputare la manifestazione il lunedì nel caso in cui la domenica il meteo impedisse un suo regolare svolgimento». Come in un giro di roulette, puntare su un unico numero ossia su un’unica data, è rischioso. Programmare invece una gara al sabato con i maxi protagonisti e dare alla Barcolana di domenica una seconda chance il lunedì è secondo Pelaschier una scelta che da valore sia a Barcolana, sia ai partecipanti. —
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