Il valzer della sanità fa ballare sette manager

Da Rotelli a Delli Quadri, il centrodestra prepara il cambio ai vertici. In scadenza anche Burlo e Cro
TRIESTE
Anno nuovo, valzer antico. Quello delle poltrone dei manager della sanità. Il piano sociosanitario non è l’unico grattacapo che la maggioranza regionale deve affrontare. A gennaio sono scaduti i contratti di due direttori generali – quello dell’Azienda ospedaliera pordenonese, Paolo Saltari e quello dell’Ass goriziana Roberto Ferri – e nei prossimi mesi saranno altri cinque i contratti in bilico. Sette su undici. L’ipotesi di riorganizzare la governance sanitaria, passando da sei aziende territoriali ad una sola, non bloccherà il rinnovo dei direttori né porterà a una proroga dello status quo in attesa di rivedere il sistema. «Nessuna proroga. Decideremo quali direttori nominare seguendo le naturali scadenze e le procedure di sempre. L’ipotesi dell’azienda unica è una questione di cui si sono occupati solamente i giornali» chiarisce l’assessore regionale alla Sanità Vladimir Kosic.


PORDENONE
Se il buongiorno si vede dal mattino, i direttori in scadenza non possono dormire sonni tranquilli. Lo sa bene Paolo Saltari, direttore dell’Azienda ospedaliera di Pordenone fino all'inizio di gennaio che, senza alcun preavviso e contro ogni pronostico, si è visto notificare il mancato rinnovo dell’incarico via fax, proprio alla vigilia della scadenza. L’essere un professionista apprezzato e un moderato gradito sia al centrosinistra che al centrodestra non è bastato a Saltari per rimanere in sella. Kosic sembra comunque intenzionato a ripescarlo e per il direttore uscente si potrebbe profilare un incarico all’Azienda 2 Isontina o un ruolo tecnico di “supercommissario” responsabile della realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone. Gli altri due manager della Destra Tagliamento vicini alla scadenza sono Nicola Delli Quadri (Ass 6) e Giovanni Del Ben (Cro di Aviano). Se Delli Quadri, uomo vicino all’ex assessore Ezio Beltrame, non godrebbe dell’appoggio politico della nuova maggioranza, qualche simpatia in più la riscuoterebbe Del Ben ma forse non sufficiente – soprattutto dopo il caso Saltari – a fargli proseguire il suo lavoro. Nomi di possibili sostituti al momento non se ne fanno, ma il posto di direttore generale del Cro sarebbe sotto stretta ”sorveglianza” della componente aennina del Pdl. Al posto di Saltari, intanto, potrebbe essere trasferito Luciano Zanelli, direttore dell’Ass dell’alto Friuli voluto espressamente dal presidente Renzo Tondo.


GORIZIA
Con l’anno nuovo è scaduto anche l’incarico di Roberto Ferri alla guida dell’Azienda isontina. Al suo posto – Ferri è stato nominato responsabile dell’area Prevenzione presso la direzione centrale – lavora per ora il direttore sanitario Andrea Collaretta, ma a breve l’assessorato dovrebbe procedere a nuova nomina. Oltre al nome di Saltari, circola – con più insistenza – quello di Fabio Samani, già responsabile del Ceformed e uomo molto vicino all’assessore Kosic.


TRIESTE
Nel primo trimestre dell’anno termineranno anche gli incarichi degli attuali direttori delle aziende triestine. Viene dato in partenza il direttore dell’Ass 1 Franco Rotelli, poco gradito al centrodestra, mentre resta in sospeso la posizione di Franco Zigrino, direttore dell’azienda ospedaliera che può contare su simpatie politiche trasversali. Buone anche le quotazioni di Mauro Delendi, direttore del Burlo. Tra i sostituti degli attuali direttori circola per ora il nome di Mauro Melato, anatomopatologo e presidente dell’ordine dei medici.


UDINE
Sembrano dormire sonni tranquilli i manager che gestiscono la sanità udinese. Tre per ragioni di contratto, e non solo: Giorgio Ros, direttore del Medio Friuli e Luciano Zanelli, a capo dell’Ass 3, hanno il contratto in scadenza nell’autunno 2012 per cui fino ad allora potrebbero essere al massimo trasferiti da un’azienda a un’altra. Il direttore dell’Azienda ospedaliera-universitaria Carlo Favaretti – nominato dalla giunta Illy a inizio 2008 – rimarrà in carica fino a gennaio 2013. Contratto in scadenza, il 3 aprile, solo per Paolo Bordon, direttore dell’Azienda 5. Ma le sue quotazioni – Bordon era direttore del Centro servizi condivisi – sarebbero comunque tali da garantirgli un secondo mandato.

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