Il vaccino antinfluenzale a Trieste vola verso dati record tra gli over 65

TRIESTE La lunga onda dello scontro sui vaccini sta avendo un’inaspettata ripercussione positiva sulla profilassi antinfluenzale. I primi dati infatti fanno ben sperare, dopo anni decisamente complessi, in cui la provincia di Trieste era stata fanalino di coda a livello regionale per numero di vaccini tra gli over 65, fermandosi a quota 47,6% nel 2017. L’obiettivo dell’Azienda sanitaria è di riuscire ad arrivare alla soglia di copertura del 74%, posto che attualmente si è già superata quota 34%.
Complessivamente sono state distribuite 35.816 dosi, di cui l’85% servirà per gli over 65, i soggetti più a rischio.
Riccardo Tominz, responsabile dei servizi di prevenzione delle malattie infettive e della Struttura complessa di Igiene e sanità pubblica, ricorda che «novembre e dicembre sono i mesi clou in cui effettuare la vaccinazione sperando che il picco non sia precoce. La novità di quest’anno è che con i medici di base stiamo facendo un monitoraggio settimanale grazie al quale possiamo individuare le situazioni di debolezza e di criticità potendo intervenire per tempo. Se il trend prosegue – spiega Tominz in riferimento al 34% di vaccini già inoculati tra gli over 65 – posso dire che secondo le proiezioni potremmo arrivare all’importante risultato del 74%. Il primo indicatore sarà comunque la richiesta di altri vaccini visto che quello distribuito è sufficiente ad arrivare a superare il 70% della copertura».
Se la situazione per gli over 65 sta procedendo nel modo corretto sembrano esserci più criticità ad esempio per quanto riguarda gli altri soggetti coinvolti che possono effettuare la profilassi gratuita, che sono persone affette da malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, diabete mellito e altre patologie metaboliche, malattie renali, del sangue e congenite che comportino carente produzione di anticorpi e sindromi da malassorbimento intestinale.
A queste si aggiungono persone a contatto con categorie a rischio, personale sanitario di assistenza, addetti ai sevizi pubblici, bambini reumatici, donne nel secondo e terzo mese trimestre di gravidanza e ricoverati in lungodegenza. Da quest’anno anche per i donatori di sangue c’è la possibilità di effettuare gratuitamente la profilassi, questo anche per evitare le difficoltà nelle donazioni che si manifestano in questo periodo dell’anno. Il pediatra Andrea De Manzini, il dottore che ha vaccinato l’assessore all’Istruzione Angela Brandi, rimarca che «è importante che anche gli esponenti politici e pubblici facciano la profilassi per dare un segnale. Per quanto riguarda i bambini, l’influenza è una malattia virale che possono prendere, nel loro caso la vaccinazione serve più che altro per tutelare gli anziani e interrompere la circolazione del virus.
È bene però ricordare che la profilassi, non solo quella antinfluenzale, è fondamentale sotto il profilo della prevenzione alla pari di tanti altri strumenti che abbiamo a disposizione per cercare di evitare malattie gravi. Aggiungo anche – conclude De Manzini – che la grande “onda” delle polemiche ha sicuramente contribuito a una positiva cultura vaccinale, che sta sconfiggendo le ciarlatanerie che hanno colpito la popolazione». Il vaccino può essere chiesto direttamente al medico curante ed è opportuno farlo entro la prima metà di dicembre. —
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