Il turismo di Grado compie 125 anni
Il 25 giugno 1892 l’imperatore Francesco Giuseppe promulgò la legge istitutiva dell’azienda di cura: fu il decollo dell’Isola
GRADO - PROMENADE DONNE
GRADO. Pur se non è stato ancora ufficialmente “battezzato” come “Spiaggia dell’Imperatore”, l’arenile principale dell’Isola lo è di fatto: il 25 giugno 1892 fu l’Imperatore Francesco Giuseppe, su indicazione della “Dieta della Principesca Contea di Gorizia e Gradisca”, a promulgare la legge istitutiva e con essa a far decollare i successi turistici di Grado. La legge di 125 anni fa pubblicata sul Bollettino delle leggi e ordinanze per il Litorale austro-illirico il 25 giugno – fu dispensata il giorno prima –, stabiliva le «norme fondamentali per la regolazione dell’azienda di cura e per l’emanazione di un regolamento di cura per il circondario di cura di Grado».
In realtà, pur se a Grado in vacanza erano giunti in precedenza romani e aquileiesi, tutto viene fatto risalire al 1873 (il 21 giugno), quando il medico fiorentino Giuseppe Barellai “decretò” le proprietà terapeutiche del mare, della sabbia e dell’aria che si respirava a Grado. Da ciò si arrivò ad aprire nell’Isola l’Ospizio Marino. Uno dei passaggi della legge istitutiva, oggi nuovamente di stretta attualità (dovrebbe essere attiva dal prossimo anno), è quello della tassa di soggiorno, allora identificata come tassa di cura. Ebbene «ad eccezione delle persone pertinenti al Comune e dei membri comunali in generale che hanno stabile dimora nel circondario di cura e dei loro famigliari, sono da considerarsi quali ospiti di cura i visitatori del circondario di cura, i quali vi mantengono la loro dimora per oltre 48 ore». Esentati dal pagamento della tassa di cura erano inoltre coloro che giungevano a Grado per motivi di lavoro e non usufruivano né delle cure, nè dei bagni; «i medici e i chirurghi laureati nazionali ed esteri, loro mogli, figli minorenni e figlie nubili viventi in famiglia»; i lavoratori, quei forestieri che potevano comprovare la loro povertà, i fanciulli ricoverati all’Ospizio Marino i loro genitori e il personale addetto a quello stabilimento.
Per quanto riguarda invece gli stabilimenti balneari, a decidere da chi dipendessero ci pensò la legge del 24 aprile 1907, dove era chiaramente specificato che «gli Stabilimenti balneari comunali del luogo di cura marina di Grado saranno da considerarsi come un Istituto comunale autonomo».
La denominazione è stata più volte modificata, ma l’erede riconosciuta è stata l’Azienda di Soggiorno, la gloriosa Azienda di Soggiorno che ancora oggi tanti rimpiangono. Seguirono altri cambiamenti, fino ad arrivare ad oggi, alla gestione della Git con capitale sociale prevalentemente in mano alla Regione.
Tornando al passato, nel 1892 il Cda del Comitato di Cura era presieduto dal Podestà Giovanni Corbatto fu Nicolò, mentre il curatorio dei bagni aveva come presidente Giuseppe Gasser, segretario di Luogotenenza.
Il tutto per arrivare al 19 aprile del 1927, quando come presidente dell’Azienda Autonoma per l’amministrazione della stazione di cura di Grado venne nominato Biagio Marin.
In tempi più recenti, dal 5 aprile 1948 in poi si sono succeduti alla presidenza Ugo Degani, Giacomo Marin, Guido Scarel, Augusto Fumolo, Giovanni Gregori, Giovanni Vio e Alessandro Felluga; dalla riforma turistica in poi, esattamente dal primo agosto 2001, come presidente della Git si sono invece succeduti Claudio Martinis, Giorgio Tessarolo, Marco Ostromann, Giorgio Spazzapan, Mauro Bigot, Marino De Grassi e l’attuale Alessandro Lovato.
Alberghi, donne con gli abiti lunghi e con l’ombrellino, il passeggio, concerti bandistici e concertini hanno contrassegnato quel periodo di storia turistica. Naturalmente a fare la parte del “padrone” sono gli stabilimenti balneari: dai “casotti” – separati maschi e femmine – descritti da Ippolito Nievo ne “Le Maghe di Grado” nel 1856 (ma anche prima ce n’erano altri) allo stabilimento dei primi del 1900, fino alla terrazza a mare con ristorante, alle tende, alle cabine, e l’attuale impostazione della spiaggia.
In tutti questi anni tanti importanti avvenimenti hanno contribuito a imprimere le svolte necessarie allo sviluppo turistico gradese, come la scoperta dell’acqua del 1900 e la realizzazione del ponte del 1936.
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