Il turismo della Grande Guerra guarda al cimitero di Brazzano

Il sito austroungarico è l’unico in Italia che ha anche sepolture di soldati russi caduti sul fronte orientale. Il 3 novembre arriverà una delegazione da Mosca
Brazzano 17 Giugno 2017 cerimonia cimitero austroungarico Agenzia Perussi. Press Turco Massimo
Brazzano 17 Giugno 2017 cerimonia cimitero austroungarico Agenzia Perussi. Press Turco Massimo



Brazzano punto di riferimento per il turismo relativo alla Grande Guerra ed al mondo militare. È l’obiettivo a lungo respiro dell’amministrazione Felcaro, che non a caso punta sulla riqualificazione in questo senso anche dell’ex caserma della frazione. Ma c’è soprattutto un sito che a breve diventerà ancor più di prima meta di persone interessate alla storia drammatica che esso rappresenta: il cimitero austroungarico di Brazzano infatti è l’unico in Italia che contenga sepolture singole di soldati russi caduti durante la prima guerra mondiale sul fronte orientale.

Ed il prossimo 3 novembre alle 14. 30 una cerimonia alla quale parteciperà una delegazione dell’ambasciata di Mosca in Italia verrà organizzata dalla Società Cormonese Austria in collaborazione con il Comune per evidenziare la riqualificazione sotto il profilo informativo del camposanto: saranno infatti posizionati tre nuovi pannelli al suo ingresso che spiegheranno la storia di questo sito così importante. Uno sarà in italiano e racconterà tutto del cimitero che sorse dove un tempo c’era un campo di prigionia gestito dall’esercito austriaco, un altro cartello informativo elencherà i nomi di tutti i circa 500 caduti di varie nazionalità lì sepolti ed infine un ultimo pannello tradurrà tutto in lingua tedesca e russa. In questo modo si vuole dare degno risalto a chi, a causa di una guerra, riposa da più di un secolo in quel luogo.

«Nel cimitero brazzanese riposano singolarmente 111 russi, 7 serbi, uno rumeno e 107 soldati austro ungarici – ricorda Giovanni Battista Panzera, presidente della Società Cormonese Austria –. Nell’ossario, traslati dal cimitero di Cormons all’inizio degli anni’90, ci sono 238 austroungarici, 2 tedeschi, 38 russi, 5 serbi e un rumeno: in totale a Brazzano sono sepolti più di 500 soldati. Di questi, due russi sono senza nome così come sono ignoti diversi austro ungarici che inizialmente si trovavano in piccoli cimiteri della valle dello Judrio e dell’Isonzo e poi nel 1918 vennero riesumati e trasferiti a Brazzano. Gli austriaci sepolti a Cormons erano invece in gran parte soldati feriti al fronte e ricoverati in ospedali militari italiani».

Una storia, quella dei caduti che riposano nel cimitero della frazione, ben raccontata nel libro Cormons e Brazzano 1917-1918 edito dalla stessa Società Cormonese Austria. «La presenza alla cerimonia di domenica 3 novembre di una delegazione dell’ambasciata russa è dovuta proprio al fatto che qui ci siano le spoglie di tanti soldati dell’allora Zar: è l’unico in Italia – conferma Panzera – nel quale si trovano le tombe singole di soldati russi, nel caso specifico 111».

A fornire collaborazione istituzionale alla Società Cormonese Austria per l’organizzazione di questo sentito evento del prossimo 3 novembre c’è il Comune: «Un ringraziamento particolare va all’associazione del presidente Giovanni Battista Panzera per essersi adoperata per questo progetto così impegnativo e significativo – sottolinea il sindaco Roberto Felcaro – come amministrazione siamo vicini e partecipi: abbiamo dato un nostro contributo sia sotto il profilo economico sia sotto quello tecnico, sistemando il cimitero stesso. Riteniamo molto importante il posizionamento di questi tre cartelli informativi all’ingresso del camposanto: molto emozionante è soprattutto quello che riporta i nomi di tutti i soldati che riposano al suo interno». —



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