Il trionfo renziano in Fvg a quota 67% Serracchiani: «È un nuovo inizio»

TRIESTE. Matteo Renzi stravince le primarie del Pd anche in Friuli Venezia Giulia. Il segretario uscente ottiene in regione il 67%, un risultato inferiore rispetto a quello nazionale, ma molto chiaro. Andrea Orlando chiude al secondo posto con il 28,5%, quindi Michele Emiliano con il 4,5%. Il totale dei voti validi è di 25.536, di cui 114 sono schede bianche o nulle. Per Renzi 17.025 preferenze, per Orlando 7.240, per Emiliano 1.157. A livello provinciale il più ampio consenso all’ex premier si registra nel Pordenonese (70,9%), mentre Orlando supera il 30% a Trieste e Gorizia e pure Emiliano nella Venezia Giulia (oltre il 6% in entrambe le province) va meglio che a Udine (a Pordenone non c’era una lista per il presidente della Puglia).
Il primo commento, quando il trend, già alle 22, è consolidato, arriva da Debora Serracchiani. La presidente della Regione parla di «vittoria nettissima» e di «nuovo inizio per il partito, non certo un rammendo con il passato. Attraverso questo congresso passa la discontinuità che tanti cittadini ci hanno chiesto». Renzi «è vincente con ampio margine anche in Fvg - prosegue Serracchiani -, ad assegnare fiducia a una proposta di rinnovamento e di equilibrio saldamente collocata a centrosinistra che è stata interpretata sul territorio da un partito particolarmente attento alle tematiche sociali e del lavoro».
Soddisfazione, quella di Serracchiani, che si estende anche all’affluenza, pur se in flessione sul 2013 (47.645 elettori): «Assieme ad altri fattori ha probabilmente inciso anche il giorno a cavallo di un ponte festivo, ma questi due milioni di elettori danno al Pd una legittimazione politica che nessun’altra forza politica può vantare». Una partecipazione in calo, ma non deludente, e il trionfo di Renzi sono nelle parole di tutti i sostenitori del riconfermato segretario: «Siamo molto soddisfatti, chi voleva il funerale delle primarie è servito - dice il capogruppo alla Camera Ettore Rosato -. Il largo consenso per Renzi? Militanti ed elettori riconoscono in lui la persona giusta per guidare l’Italia». Anche il vicepresidente Fvg Sergio Bolzonello sottolinea il valore della vittoria del favorito: «Il segretario esce rafforzato da questo passaggio. Ora serve un ulteriore passo avanti per tenere assieme il partito e dimostrare di saper lavorare tutti assieme, pure con chi dalle primarie è risultato sconfitto. Mi aspetto pluralità e inclusione».
Applausi alla giornata e alla sua conclusione arrivano pure dalla segretaria del Pd Fvg Antonella Grim: «Grazie ai tanti cittadini che hanno voluto partecipare a un importante momento di democrazia. La vittoria di Renzi testimonia il fatto che le persone hanno capito l’impegno messo in campo per innovare il Paese e ci dicono che dobbiamo procedere lungo la via tracciata negli ultimi anni». Per l’europarlamentare Isabella De Monte «la volontà dei nostri iscritti ed elettori è chiara: con Renzi segretario dobbiamo andare avanti sulla strada delle riforme. Ora mi auguro che tutto il partito si stringa attorno al segretario e lavori compatto per rafforzare l’azione».
C’è un po’ di delusione invece, inevitabilmente, per gli orlandiani. Marco Rossi, il loro coordinatore regionale, evidenzia il 30% delle province di Trieste e Gorizia e si preoccupa di chi, alle primarie, in passato c'è andato e stavolta no: «Dobbiamo riconquistare quegli elettori, l’affluenza si è abbassata non di poco. Il futuro? Continueremo a far valere le nostre ragioni e a sollecitare la costruzione di un ampio centrosinistra». Nel quartier generale della mozione Emiliano il terzo posto era ampiamento previsto, ma conforta il 6% a Trieste e Gorizia. «Siamo andato meglio delle attese - dice la coordinatrice Serena Francovig - pur senza big al seguito. La giornata è stata comunque un successo per tutto il Pd». Prima di arrivare alla conta finale, i dirigenti dem avevano infatti pesato per ore il dato della partecipazione (10.245 alle 12, 18.539 alle 17), su cui nelle scorse settimane si era accesa la polemica interna nei confronti di Renzi e del suo presunto tentativo di contenere le presenze ai seggi. «Il mio è un partito imperfetto, con difetti e contraddizioni - scrive su Fb Francesco Russo -. Ma le primarie sono qualcosa di cui andare orgogliosi. A quei politici che continuano ad attaccarle dico: noi il nostro leader lo facciamo decidere a milioni di persone. Voi a pochi eletti, in una stanza ad Arcore o negli uffici della Casaleggio Associati». «Abbiamo visto una bella pagina di democrazia: migliaia di persone che sono andate a votare credendo nei valori e nella proposta del Pd, con il desiderio di partecipare, in un momento delicato per il Paese e per la politica italiana - conclude il presidente regionale del Pd Salvatore Spitaleri - . Ciò dimostra ancora una volta il forte radicamento del Pd sui territori, elemento che ci contraddistingue da tutte le altre forze politiche italiane».
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