Il triestino Stefano Patuanelli ministro alle Politiche agricole del governo Draghi

TRIESTE Il triestino Stefano Patuanelli resta al governo, con il ruolo di ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali. L’esponente del M5s cambia dicastero e lascia lo Sviluppo economico, rimanendo tuttavia all’interno della squadra dei ministri scelta da Mario Draghi.
Il senatore è appena stato designato per entrare nell’esecutivo tecnico-politico presieduto da Draghi.
Patuanelli fa parte della lista appena annunciata da Draghi dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha già firmato i decreti di nomina. Il giuramento avrà luogo domani, sabato 13 febbraio, alle 12.
Nato nel 1974, sposato e padre di tre figli, Patuanelli è laureato in ingegneria edile, lavora come libero professionista ed è esperto di sicurezza nei cantieri. È stato eletto senatore da capolista del M5s in Fvg, diventando membro della commissione Lavori pubblici e poi ministro allo Sviluppo Economico del governo uscente.
Patuanelli è l’unico esponente politico del Friuli Venezia Giulia a far parte del governo di unità nazionale. Il suo nome è sempre stato in ballo nel totoministri, ma l’attribuzione della delega all’agricoltura non era mai emersa. Patuanelli è infatti sempre stato considerato prossimo alla riconferma al Mise o in procinto di essere nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio o alle Infrastrutture.
Restano fuori invece Ettore Rosato e Debora Serracchiani. Il nome della deputata Pd ha cominciato a circolare nelle ultime ore, senza che le indiscrezioni abbiano alla fine trovato conferma. Resta escluso il presidente di Italia viva Rosato, in lizza fino all’ultimo. Entrambi potrebbero essere sondati nei prossimi giorni per verificarne la disponibilità ad accettare un sottosegretariato di peso.
La squadra del governo guidato da Mario Draghi è composta da 23 ministri. Di questi, 15 sono i dicasteri guidati da esponenti politici, scelti tra le forze dell’ampia maggioranza che sostiene l’esecutivo (Pd, M5s, Leu, Iv, Forza Italia, Lega), 8 sono invece i "tecnici". Ecco l'elenco completo:
Federico D'Incà ai Rapporti con il Parlamento
Vittorio Colao all'Innovazione tecnologica
Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione
Maria Stella Gelmini agli Affari regionali
Mara Carfagna al Sud
Elena Bonetti alle Pari opportunità
Erika Stefani alle Disabilità
Fabiana Dadone alle Politiche giovanili
Massimo Graravaglia al Turismo
Luigi Di Maio agli Esteri
Luciana Lamorgese all'Interno
Marta Cartabia alla Giustizia
Daniele Franco all'Economia
Lorenzo Guerini alla Difesa
Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico
Stefano Patuanelli all'Agricoltura
Roberto Cingolani alla Transizione ecologica
Enrico Giovannini alle Infrastrutture
Andrea Orlando al Lavoro
Patrizio Bianchi all'Istuzione
Cristina Messa all'Università
Dario Franceschini alla Cultura
Roberto Speranza alla Salute
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli
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