Il triestino Patuanelli entra nel governo Conte bis

Il capogruppo grillino conquista la delega allo Sviluppo economico, raccogliendo quindi l'eredità di Di Maio. Era da 18 anni (dai tempi di Willer Bordon) che Trieste non esprimeva un ministro  

TRIESTE. Alla fine ce l'ha fatta, confermando quindi i pronostici della vigilia. Il triestino Stefano Patuanelli, capogruppo pentastellato al Senato e grande protagonista negli ultimi giorni delle trattative con il Pd in vista del decollo del governo giallorosso, entra nel nuovo governo retto da Giuseppe Conte. All'ingegnere quarantacinquenne  andrà il ministero allo Sviluppo economico, in precedenza retto dal leader M5s Luigi Di Maio.

Ad annunciare l'investitura di Patuanelli è stato lo stesso premier Conte, subito dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Con la nomina dell'ingegnere, ex consigliere comunale entrato in Parlamento, Trieste torna al governo dopo 18 anni. L'ultimo politico cittadino ad aver fatto parte dell'esecutivo nazionale fu infatti Willer Bordon, ministro dei Lavori pubblici dal 1999 al 2000 nel governo D'Alema, e ministro dell'Ambiente nel governo Amato dal 2000 al 2001.

Patuanelli ministro, da Trieste complimenti e prime richieste
Paolo Menis e Stefano Patuanelli brindano dopo l'elezione di quest'ultimo al Senato: è il 5 marzo 2018

Nato a Trieste, classe 1974, Stefano Patuanelli è capogruppo per il M5S al Senato ma ora traslocherà a via Veneto, destinazione ministero dello Sviluppo Economico. Sposato e con tre figli, è laureato in ingegneria edile ed è stato consigliere e tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trieste dal 2009 al 2011.

Si avvicina al mondo pentastellato nel 2005, quando si iscrive alla piattaforma Meetup e costituisce il Gruppo Beppe Grillo Trieste, del quale è stato organizer per diversi anni. Dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale a Trieste. È stato eletto al Senato alle elezioni del 2018 nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia. Patuanelli è una figura stimata anche all’interno del Pd, specialmente nell’area renziana.

Specializzato nello studio delle opere pubbliche, ha analizzato in questi anni in particolare il codice degli appalti, che, secondo l’esponente M5s, ha mostrato «alcune criticità che andranno superate». Oppositore della Tav della prima ora, al Senato ha presentato come cofirmatario l’istituzione di due Commissioni parlamentari d’inchiesta: una sulla diffusione del batterio della Xylella e una sui disavanzi sanitari regionali del Servizio Sanitario nazionale.

Appassionato di pittura e architettura, suona il pianoforte da autodidatta e vanta tra gli hobby il basket e l’atletica, con alcune partecipazioni in competizioni di mezzofondo.

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