Il triestino Merkù: «Lo scoop su Barca? Ho avuto fortuna»

TRIESTE. È arrivato al successo a 51 anni compiuti. Continuando, sostanzialmente a fare quello che sa far meglio e che da sempre, in certe radio private abili nel marketing ma scarse di portafoglio, aveva cercato di impostare. Difficile da digerire, per uno che ha famiglia . E che , attualmente, si divide tra la cupa Milano e la sua città natale.
Andro Merkù, triestino, si fa merito di essere stato definito «l’imitatore più temuto dai politici italiani». Perchè nella “Zanzara” di Radio 24 tira allo scoperto il ventre molle dello Stato, lo ridicolizza o, peggio, lo mette alla berlina. Come ha fatto l’altro giorno col “potenziale” ministro Barca, che ha letteralmente tirato allo scoperto facendolo chiamare al telefono da uno dei suoi cavalli di battaglia, Niki Vendola.
Ma come è andata veramente?
In realtà ho anche avuto fortuna. Stava entrando nel taxi era in mezzo al traffico, era distratto, E credo di aver fatto un buon Vendola.
Però lui le ha sparate grosse...
Io gli ho dato solo dei piccoli input, era un fiume in piena, non ho avuto neanche bisogno di stimolarlo.
Perchè, secondo lei?
Lo sentivo stufo di un sistema politico in cui vige la pressione, la telefonata. Non ha fatto brutta figura, semmai ha fatto capire come funziona e il sistema politico italiano e perchè siamo messi così male.
Merku, lei sta distruggendo una certa classe politica... .
Ma no, non è così facile! Vi basti pensare che dietro a uno scherzo riuscito ce ne sono almeno 30 mancati.
Di “danni”, però, ne ha fatti...
Oddio, ho fatto chiamare Campanella da Vendola, poi la Hack e Onida, Papa Francesco con Piergiorgio Odifreddi, Annamaria Cancellieri con Zanda. E adesso di nuovo Vendola con Barca. Sì, non male, però...
Però?
Penso anche alle burle mai uscite. Quella, per dire, in cui Vendola chiamava Alba Parietti per candidarla al Parlamento europeo. Le sue risposte erano incredibili: no dai, lasciami vivere, non è il caso.... Era il migliore Vendola in assoluto che ho fatto.
Ma qualcuno l’avrà pure scoperto...
Quattro o cinque, al massimo. Ho avuto la sfortuna di chiamare Dario Fo spacciandomi per Papa Francesco nello stesso giorno in cui ci avevano tentato altri dieci! Ma l’ha presa ridendo. E la nostra percentuale di successo resta fissa sull’80%.
Merito anche dello staff.
E certo! Magari non trovi la gente al telefono, non si arriva a entrare in contatto. È un grande lavoro.
Come funziona la cosa?
Parte tutto da una runione di redazione con Giuseppe Cruciani, Laura Marchesi, Riccardo Poli e Riccardo Bucciero. C’è sempre un think tank.
Come studia i personaggi?
Faccio un esempio; un giorno Cruciani mi dice: «Che ne pensi di Diego Della Valle?». Il giorno dopo l’ho fatto, dopo aver passato tutta a notte davanti a You Tube...
Ccosa conta realmente?
Bisogna studiare la curva dell’intonazione, i difetti vocali, il colore della voce. Prima ascolto e poi trascrizione.
Quale risulta il personaggio Il più difficile?
Mi sto impegnando su Renzi. Potreste avere delle belle sorprese...
Chi le è riuscito meglio?
Margherita Hack. Anche Tremonti, ma si è divertito meno...
In che senso?
Ha telefonato al direttore del Sole 24 ore, chiedendo che venga detto che non era lui, nel 2010.
Altre reazioni incazzose?
Onida aspetta ancora chiarimenti. La Cancellieri? Un suo sottosegretario mi ha fatto i complimenti. Le persone più spiritose e intelligenti non si lamentano.
E stanno....
Non a sinistra. Quelli, e mi spiace dirlo, non hanno proprio il senso dell’umorismo!
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