Il Tribunale rischia di chiudere Rimasto un solo giudice

E anche la superstite, Concetta Bonasia, in aprile andrà in maternità. Oggi a ruolo 44 processi ma saranno tutti rinviati per l’assenza della Clocchiatti
Di Roberto Covaz
20041110 - ROMA - POL - GIUSTIZIA: SCIOPERO MAGISTRATI IL 24 NOVEMBRE - Un'immagine d'archivio che mostra alcune toghe in un'aula del Palazzo di Giustizia di Milano. Quello del 24 novembre sara' il terzo sciopero dei magistrati contro la riforma e coincidera' con la protesta dei penalisti, che si asterranno dalle udienze anche il 25, ma per ragioni opposte a quelle dell'Anm, e cioe' perche' il ddl Castelli, a loro avviso, non separa le carriere di giudici e pubblici ministeri. DANIEL DAL ZENNARO/ANSA-ARCHIVIO/TO
20041110 - ROMA - POL - GIUSTIZIA: SCIOPERO MAGISTRATI IL 24 NOVEMBRE - Un'immagine d'archivio che mostra alcune toghe in un'aula del Palazzo di Giustizia di Milano. Quello del 24 novembre sara' il terzo sciopero dei magistrati contro la riforma e coincidera' con la protesta dei penalisti, che si asterranno dalle udienze anche il 25, ma per ragioni opposte a quelle dell'Anm, e cioe' perche' il ddl Castelli, a loro avviso, non separa le carriere di giudici e pubblici ministeri. DANIEL DAL ZENNARO/ANSA-ARCHIVIO/TO

Al Tribunale di Gorizia, sezione penale, oggi va in scena un’altra udienza strana. A ruolo ci sono 44 processi in capo alla giudice Francesca Clocchiatti. Ma avvocati difensori, di parte civile e testimoni non la vedranno. Perché non ci sarà oggi e non ci sarà nei prossimi 15 mesi, almeno. Clocchiatti è entrata in maternità. La conseguenza di un suo legittimo diritto è che il Tribunale rischia letteralmente di chiudere. Resta in servizio, infatti, solo un’altra giudice togata, Concetta Bonasia. La quale ha già annunciato che lavorerà fino ad aprile. Poi, anche per lei, maternità.

Non vorremmo essere nel presidente Giovanni Sansone, che si ritrova dall’oggi al domani senza giudici. Non con pochi giudici; no, proprio senza giudici.

In una situazione così grave non mancano tuttavia i paradossi. Il primo, più evidente, riguarda un quesito: come mai il Ministero di Giustizia ha rafforzato la Procura affidando al nuovo capo Massimo Lia la bellezza di cinque sostituti e non si è peritato di pensare ai giudici?

Negli ultimi sette anni al Tribunale di Gorizia si sono registrati 30 avvicendamenti di giudici.

Ciò significa che, anche quando i giudici ci sono, i processi devono ricominciare da capo. Così sarà anche per decine e decine di procedimenti in capo a Clocchiatti e a Bonasia.

Il caso più evidente è il terzo processo amianto, la cui prima udienza è fissata per il 12 gennaio. Ovvio che non comincerà in quella data. Altro esempio: giovedì è prevista l’ennesima udienza davanti alla collegiale (Clocchiatti, Bonasia e Rozze) del processo dei cosiddetti appalti truccati. Un processone che riguarda non solo il territorio isontino. Le ultime udienze sono stare consumate dalla deposizione degli inquirenti che hanno trascritto le intercettazioni telefoniche degli imputati. Giovedì l’udienza salterà e se si dovesse ricominciare da zero sarebbe un colpo durissimo per il sistema nervoso dei protagonisti.

L’unico a non avere responsabilità ma a portare la croce è il presidente Sansone: è come se avesse un’auto ma non ci fosse la benzina per fare il pieno. Siamo davvero vicini al collasso al Tribunale di Gorizia. A chi giova?

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