Il Tribunale di Gorizia diventa “sede disagiata”

Decisione del plenum del Consiglio superiore della Magistratura. Benefit per i giudici che verranno a lavorare in città
Un'immagine generica di un'aula di tribunale
Un'immagine generica di un'aula di tribunale

GORIZIA Il Tribunale di Gorizia non solo continuerà la sua attività. Ma potrà farlo con importanti rinforzi (richiesti a gran voce da più parti) nella schiera dei Magistrati.

A portare la lieta novella la senatrice Laura Fasiolo (Partito democratico) che - negli ultimi tempi - aveva reso ancor più stringente il pressing con il Ministero della Giustizia. Il concetto chiave è “sede disagiata”: un riconoscimento che consentirà a Gorizia di ottenere incentivi economici da destinare ai magistrati che scelgono di venire a lavorare nel locale Tribunale.

 

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La decisione del Plenum del Csm

«Nella sua ultima seduta, il Plenum del Consiglio superiore della Magistratura (Csm) - fa sapere la senatrice Fasiolo - ha deliberato la pubblicazione dell’elenco delle “sedi disagiate” requirenti e giudicanti in cui viene ricompreso il Tribunale di Gorizia facente capo al distretto della Corte d’appello di Trieste, per la copertura di due posti in organico, uno nel civile e uno nel penale. È bene precisare che la definizione di “sede disagiata” non attiene minimamente alle problematiche territoriali o della città sede del Tribunale, ma riguarda esclusivamente dati oggettivi su problematiche di funzionamento dell’ufficio giudiziario, ovvero, il Tribunale, per il quale ricorrano congiuntamente i seguenti requisiti: la mancata copertura dei posti messi a concorso nell’ultima pubblicazione e una quota di posti vacanti non inferiore al 20 per cento».

L’inserimento del Tribunale di Gorizia tra le “sedi disagiate” consentirà di provvedere sollecitamente all’adeguamento degli organici e far fronte così agli insostenibili carichi di lavoro resi ancor più pesanti dai procedimenti legati all’amianto.

Lo strumento della sede disagiata consente, infatti, di rendere ben «più attrattiva» una destinazione, in questo caso il Tribunale di Gorizia, grazie ad un sistema di incentivi che possano motivare dei giudici a lasciare la propria sede di provenienza per spostarsi altrove.

 

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La soddisfazione della senatrice

«In questi due anni di lavoro - sottolinea la senatrice Laura Fasiolo - mi è stato possibile attivare preziose sinergie con il presidente della Corte d’Appello di Trieste, dottor Oliviero Drigani, per raggiungere l’obiettivo inderogabile di superare la grave criticità per la funzionalità del Tribunale di Gorizia, causata dalle plurime assenze di magistrati che, benché regolarmente assegnati a quel tribunale, risultano assenti per legittime ragioni contingenti. Questa la patologia che rischiava di consegnare il Tribunale di Gorizia alla chiusura». Un lavoro che è andato di pari passo con l’impegno più volte manifestato dal presidente del Tribunale Giovanni Sansone e dall’Ordine degli avvocati, presieduto da Silvano Gaggioli, oltre ad altri “attori” che hanno partecipato a questa importante partita.

«Quest’ultima deliberazione del Consiglio superiore della Magistratura, che ancora una volta ha saputo dare risposte concrete alle istanze da me rappresentate alla diretta attenzione del vicepresidente Legnini, va compresa e apprezzata guardando al complesso delle misure già messe in campo nei mesi scorsi: il bando di concorso per tre posti di cui uno effettivamente coperto, le applicazioni endo-distrettuali che hanno consentito la regolare celebrazione del processo amianto tre e quater, l’aumento della pianta organica, in via di approvazione e, in previsione nei primi mesi del 2017, la possibilità che il Csm voglia destinare a Gorizia un congruo numero di magistrati attingendo alle liste di quelli di prima nomina (Mot)».

Aggiunge la senatrice Fasiolo: «Con grande soddisfazione posso dire che grazie a questo insieme articolato di provvedimenti il Tribunale di Gorizia potrà uscire definitivamente e strutturalmente da quella cronica carenza di organico che ne indeboliva e pregiudicava l’operatività. È un risultato positivo che voglio condividere con il presidente del Tribunale di Gorizia, Giovanni Sansone, e con il presidente dell’Ordine degli avvocati di Gorizia, Silvano Gaggioli».

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