Il Trgovski dom torna alla comunità slovena

Il Trgovski Dom di Gorizia è tornato a disposizione della comunità slovena e di tutta la città. Da ieri, anche se il trasloco sarà graduale e richiederà ancora del tempo, lo storico palazzo di corso...
Bumbaca Gorizia 10.01.2014 Consegna Trgovski Dom - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10.01.2014 Consegna Trgovski Dom - Foto Pierluigi Bumbaca

Il Trgovski Dom di Gorizia è tornato a disposizione della comunità slovena e di tutta la città. Da ieri, anche se il trasloco sarà graduale e richiederà ancora del tempo, lo storico palazzo di corso Verdi progettato da Max Fabiani è a disposizione della Biblioteca nazionale slovena, che qui troverà la sua nuova sede. La consegna da parte della Regione, con una forte simbologia, si è svolta ieri pomeriggio, alla presenza di tutte le principali autorità cittadine, oltre agli assessori regionali Gianni Torrenti, alla Cultura, e Francesco Peroni, alle Finanze, e agli esponenti delle associazioni slovene. Il pomeriggio si è chiuso con la firma dell'accordo tra la Regione e la Biblioteca nazionale slovena che sancisce la messa a disposizione dell'immobile, e con la consegna a Martina Strain, presidente della Biblioteca, delle chiavi della nuova sede. La stessa Strain, che ha ricordato l'importanza dell'edificio per la comunità slovena e si è rallegrata del fatto che il Trgovski Dom torni ad essere luogo di cultura, ha detto di contare sulla Regione perchè presto possano essere messi a disposizione della biblioteca anche gli altri edifici regionali previsti dalla legge. Ad aprire l'incontro era stato pero Livio Semolic, probabilmente la figura che più si è spesa in questi anni – come ricorderà poi anche la vicepresidente della Provincia Mara Cernic – per restituire alla città il Trgovski Dom. «Ci sono voluti tredici anni, tre prefetti, tre amministrazioni regionali ed altrettante comunali, prima che il Trgovski tornasse agli sloveni – ha detto -. Oggi però è un giorno importante e significativo, e voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a questo risultato, dal consigliere regionale Antonaz fino agli assessori Savino, Torrenti e Peroni, ed ai prefetti di Gorizia che si sono succeduti in questi anni». Presente anche il sindaco Romoli, che ha sottolineato come solo poche settimane fa il Trgovski sia stato teatro dei lavori del Gect e della visita del presidente sloveno Pahor. «Per anni il Trgovski Dom è stato un grigio palazzo di uffici statali – ha detto -, mentre oggi torna ad essere luogo di cultura e riappacificazione». Cultura che, secondo l'assessore regionale Peroni, è strumento principe per il dialogo e la fratellanza, e non potrebbe trovare sede migliore di un palazzo nel quale si “condensa la storia del secolo breve”. Tantissimi, poi, gli interventi che si sono susseguiti. Hanno parlato anche l'assessore regionale Torrenti, la vicepresidente della Provincia Cernic, i presidenti di Skgz e Sso Pavsic e Stoka, i progettisti e gli architetti che hanno lavorato al recupero del palazzo.

Marco Bisiach

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