«Il trasferimento del Tavolare uno scippo alla città»

Sindaco, presidenti del Tribunale e dell’Ordine forense concordi: decisione contraria alla razionalità del servizio
Di Franco Femia

Giù le mani del Tavolare, ma anche giù le mani da Gorizia: il trasferimento dell’Ufficio Tavolare a Gradisca viene visto infatti come un nuovo scippo ai danni della città, voluto dalla Regione, ma senza che alla base vi siano motivazioni legate alla spending review o all’efficienza del servizio. Anzi.

Si fa portavoce di questo appello che viene rivolto alla Regione perchè ci ripensi il sindaco Ettore Romoli, ma sono concordi con lui anche il presidente del Tribunale Giovanni Sansone e il presidente dell’Ordine degli avvocati Silvano Gaggioli

«Il Tavolare non è un ufficio qualunque - sottolinea Romoli - è un ufficio che caratterizza la città per il controllo che ha di gestione e di controllo del territorio». Ma è importante anche per gli utenti perché con il «Tavolare si ha certezza e sicurezza sui trasferimenti di ricchezza quali sono le proprietà», ha sottolineato il presidente Sansone, che ha sottolienato come il compito della pubblica amministrazione è rendere più agevoli e efficienti i servizi per l’utenza. E la gestione del Tavolare ha riflessi anche sull’operato della giustizia, perché gli atti sono sotto lo stretto controllo di un giudice. Perché dunque slegare il Tavolare dal tribunale e decentrarlo in un’altra località alla faccia dell’efficienza e della razionalità del servizio? Oppure, come non troppo velatamente ha accennato Gaggioli, questo è un passo per arrivare all’eliminazione del tribunale?

Non c’è nulla di risparmio nella scelta di accentrare il Tavolare a Gradisca affermano a unica voce Romoli e Gaggioli. A Gorizia il Tavolare è ospitato in uno stabile regionale come lo sarà a Gradisca, mentre viene meno l’efficienza del servizio perché, oltre al distacco dal Tribunale, è slegato pure dall’Ufficio catasto che invece rimane nel capoluogo. «Non sono riuscito a convincere la Regione a unificare in una sede, l’ex Provveditorato, Catasto e Tavolare - confessa Romoli - una scelta che avrebbe privilegiato razionalità ed efficienza di due uffici complementari». «Non mi resta che chiedere con forza alla Regione di ripensarci - afferma Romoli -, non lo faccio per campanilismo, ma perché il trasferimento del Tavolare a Gradisca è contrario all’efficienza, non agevola l’utente prima di tutto».

Sulla ventilata spending review non concorda neppure il presidente degli avvocati Gaggioli. «Se questa è la ragione che ha mossa la Regione - dice -, ricordo come si è voluto accorpare la sezione di Palmanova al tribunale di Udine con costi di gran lunga superiori a quelli necessari invece se l’accorpamento fosse stato fatto con Gorizia come inutilmente abbiamo chiesto». E, poi, si sottolinea ancora, gli altri Tavolari della regione (Monfalcone, Cervignano e Pontebba) non sono stati toccati, continuano a funzionare normalmente. «Se si voleva risparmiare - ribadisce Gaggioli - si dovevano razionalizzarli tutti creando una unica sede regionale. Così, invece non c’è alcuna valida ragione per il trasferimento del solo Tavolare di Gorizia».

Intanto, come ha ricordato l’assessore comunale Guido Germano Pettarin, è già cominciato il trasloco fisico di una parte degli atti storici del Tavolare. Saprà la città fermare questo nuovo scippo?

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