Il tram aspetta il via libera al cantiere finale da 40 giorni
Che fretta c’era, maledetta primavera. Le vampate di tepore superanticipate che annunciano la possibile fine prematura di un inverno in realtà mai nato - e il contestuale arrivo precoce, per l’appunto, della bella stagione - degenerano in fitte al cuore per i governanti di Comune e Trieste Trasporti. Tali avvisaglie, d’altronde, tornano a ricordare con prepotenza, se mai ce ne fosse bisogno, che primavera era, è e resta l’obiettivo dichiarato per il taglio del nastro del nuovo tram di Opicina, per il ripristino della storica linea su rotaia ferma dal 2 di settembre del 2012, linea di cui il Municipio è il proprietario e la sua partecipata dei trasporti è il soggetto gestore.
Il fatto è che, ad oggi, di traversine e binari nuovi (l’oggetto dell’appalto finale, dell’intervento tecnicamente più delicato con cui si chiuderà questa lunga corsa contro il tempo coincisa col piano straordinario di manutenzione e revisione della linea stessa) agli occhi dei triestini continua a non esserci ombra. Si ripetono, queste sì, delle prove con le vetture lungo la salita Scorcola. L’arrivo di binari e traversine in cemento con le parvenze del legno (come richiesto dalla Soprintendenza) sta comunque dietro l’angolo, assicurano da Trieste Trasporti, dalla Spa a maggioranza comunale che, come cosiddetta stazione appaltante, si sta occupando del completamento delle necessarie pratiche burocratiche propedeutiche alla effettiva messa in cantiere dell’ultima opera. Il ritorno a regime del tram in un non meglio precisato giorno di primavera - a rigor di logica, e di calendario, se è vero che l’estate subentrerà ufficialmente il 21 di giugno - rimane perseguibile, ancorché non scontato. Una cosa invece è certa: è fin d’ora matematicamente impossibile che il taglio del nastro si possa celebrare entro il primo di aprile, ovvero la più coraggiosa e ottimistica delle date indicata nei mesi scorsi da Roberto Cosolini in persona, poi raddrizzata in un più generico e interpretabile «entro aprile» quando, era la fine di gennaio, proprio Il Piccolo gli portò a Palazzo Cheba le diecimila firme pro-tram.
Ma perché il primo aprile è già da scartare? Basta leggere attentamente il comunicato stampa, facendoci due conti, diffuso appositamente nel pomeriggio di ieri da Trieste Trasporti dopo che in mattinata il Comune, per tempi e dettagli, aveva dirottato le richieste di informazioni sulla propria partecipata. In un preciso passaggio di tale comunicato si fa presente infatti che «sono in corso le verifiche di legge dei requisiti (della società che si è aggiudicata l’appalto, si legga a lato, ndr), nonché, in base alle specifiche di progetto e appalto, di alcuni documenti amministrativi e tecnici, tra i quali il Pos (Piano Operativo della Sicurezza) e il Piano degli approvvigionamenti. Al termine si procederà alla cosiddetta “consegna” all’impresa aggiudicataria da parte del direttore dei lavori. I lavori saranno eseguiti nel rispetto del capitolato di gara e del cronoprogramma stabilito in complessivi 40 giorni naturali consecutivi».
Tradotto: anche se il controllo dei documenti in atto finisse oggi, il cantiere - per cui sono previsti 40 giorni - non potrebbe chiudersi prima del 7 di aprile. E comunque tale controllo è ancora in pieno svolgimento e, per quanto si può dedurre dal comunicato di Trieste Trasporti, si prenderà ancora qualche giorno. Potrebbe concludersi indicativamente nel corso del mese di marzo. Solo allora scatterà la quarantena, con l’auspicio che resti tale e non si allunghi per qualche imprevisto sul campo, come un eventuale colpo di coda dell’inverno finora innocuo. «La procedura di affidamento dei lavori relativi al rinnovamento di tre tratte del binario della linea 2 Trieste-Opicina sta procedendo secondo la tempistica prevista e conformemente alla normativa vigente del Codice degli appalti», recita il comunicato. Non siamo insomma, per il momento almeno, in presenza di alcun intoppo, tipo il maltempo, una causa davanti a un giudice né, peggio, un requisito inesistente millantato dal vincitore dell’appalto. È la burocrazia che reclama i suoi tempi, fanno intuire da Trieste Trasporti. «I tempi restano congrui», filtra dagli uffici del Municipio. E pazienza se la primavera incombe.
@PierRaub
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