Il torrente sotterraneo sul banco degli imputati
«La colpa è del torrente Chiave che scorre sotto la città e che avrebbe bisogno di una pulizia radicale dei fondali». Il sindaco Roberto Cosolini ha pochi dubbi sul responsabile dell’alluvione che domenica sera ha semisommerso Trieste, ma annuncia anche che sarà chiesto alla Regione un finanziamento straordinario per almeno un parziale risarcimento dei danni e che se ciò non sarà possibile in tempi relativamente brevi potrebbe esservi un anticipo da parte del Comune stesso. «Le caditoie intasate non c’entrano niente - replica il sindaco alle accuse che sono “piovute” subito e che reputa dello stile “Piove, governo ladro” - perché la pulizia viene fatta regolarmente da AcegasApsAmga che mi anche esibito i riscontri dei controlli periodici. Lì sotto invece si stanno accumulando da decenni materiali di tutti i tipi e bisogna intervenire in maniera radicale per pulire i fondali del torrente Chiave in modo completo con un intervento imponente. C’è già un progetto dell’Acegas con un preventivo di spesa che non ricordo esattamente, ma che è particolarmente oneroso, nell’ambito di decine di milioni di euro, ma che andrebbe presto affrontato. Per il momento - ha continuato il sindaco - si potrà comunque partire con una parte dei lavori già previsti grazie ai 50 milioni stanziati dal Cipe per il Porto vecchio». Nell’ambito del finanziamento concesso dal Dicastero dei Beni culturali retto da Dario Franceschini è prevista infatti la pulizia del tratto finale del torrente e dei detriti con 6.500.000 euro di spesa e del cono di deiezioni a mare con smaltimento dei detriti per altri 5 milioni di euro. È prevista anche la soluzione della problematica relativa ai miasmi. Il torrente Chiave sfocia infatti in corrispondenza dei primi magazzini storici del Porto vecchio, dove dovrebbe sorgere la cittadella Greensisam che fa capo alla società di Pierluigi Maneschi e che sarebbe rimasta bloccata anche a causa di questo problema.
«Si è trattato di un evento meteorologico straordinario - ha commentato il sindaco nel corso di una brevissima conferenza stampa tenuta nel “day after” - con una pioggia torrenziale che si è scaricata sulla città e che è proseguita per un’ora e mezza con allagamenti in diverse zone e non solo in prossimità delle Rive (particolarmente colpito il centro commerciale Le Torri d’Europa, ndr.) danneggiando soprattutto negozi, esercizi pubblici, botteghe artigiane». E nel primo pomeriggio di ieri il sindaco ha avuto un primo incontro con i rappresentanti di queste categorie che nel giro di un paio di giorni si sono impegnati a fornire un elenco dei propri associati che hanno subito danni e anche a fare una stima specifica del loro ammontare che a un primo esame sembrerebbe di una certa rilevanza. Il risarcimento comunque potrà andare a beneficio anche dei non associati
«Avuto il quadro completo - prosegue il sindaco - faremo una richiesta di intervento straordinario alla Regione. Non è escluso però che possiamo intervenire con un contributo del Comune, come già fatto una volta in passato anche se, anche in questo caso non potrà trattarsi di un’operazione rapidissima dal momento che sarà necessario procedere con un assestamento di bilancio». Saranno inoltre gli stessi assessori a fare un sopralluogo presso i privati, ma anche a verificare che non vi siano stati danni agli edifici pubblici, scuole in primis, che però a quanto si è sapeva ieri non sarebbero stati colpiti dal maltempo.
Le immagini per qualche verso anche impressionanti ben presto circolate della città, a partire da piazza Unità, sott’acqua e dei “fiumi” che scendevano da scalinate e strade in pendenza hanno scatenato le opposizioni. Pierpaolo Roberti della Lega Nord ha diffuso un’immagine di piazza Vittorio Veneto commentando poi assieme al deputato Massimiliano Fedriga: «La città si allaga, creando danni e disagi, non per la forte pioggia, ma perché l'acqua non defluisce. Magari un po' di pulizia e manutenzione delle caditoie aiuterebbe».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo