Il tombino cede e lei cade. Salvata dai vigili urbani
Brutta avventura, due giorni fa, per una signora triestina, caduta in un tombino profondo più di un metro, una vicenda che ricorda la disavventura capitata due settimane fa a una donna incinta
TRIESTE Brutta avventura, due giorni fa, per una signora triestina, caduta in un tombino profondo più di un metro, una vicenda che ricorda la disavventura capitata due settimane fa a una donna incinta, precipitata in una grata in centro città. Questa volta l’incidente è accaduto poco dopo il bivio ad H.
La signora Arianna era accorsa da un’amica, coinvolta in un sinistro con la sua auto sul tratto di strada per Basovizza, prima della curva che porta a Padriciano. Mentre camminava per raggiungere l’amica, appunto, ha messo i piedi su un tombino, chiuso ma probabilmente non fissato, che all’improvviso si è aperto facendola piombare di sotto, mentre una pattuglia della Polizia locale, che era presente sul posto, l’ha aiutata a uscire, a fatica, a causa di un piede incastrato tra alcuni pezzi di cemento. Un grande spavento per la donna che al momento, forse per lo choc, è rientrata a casa senza richiedere l’intervento dei sanitari. Successivamente, però, si è recata all’ospedale di Cattinara, quando sono subentrati forti dolori al piede e in altre zone del corpo sbattute durante la caduta.
«Mi fa male tutto – raccontava ieri dal Pronto soccorso –. Quando è successo ho pensato di prendere qualche antinfiammatorio, ma la situazione è peggiorata. Lo spavento è stato forte, camminavo a pochi metri da mia madre di 88 anni, che per fortuna non ha subito la stessa sorte. Il buco era parecchio profondo, tanto che sbucava solo un pezzo della testa. Ho avuto la sensazione che il tombino fosse solo appoggiato, perché sono caduta dentro in un attimo. C’è uno spazio per i pedoni lì, tanto che stazionano anche persone che attendono i bus e ho visto spesso pure ciclisti fermi in quel punto. Spero che qualcuno sistemi al più presto il tombino - ha aggiunto -, altrimenti di sicuro qualcun altro ci finirà dentro. E se capita a un bambino le conseguenze potrebbero essere davvero gravi». La donna ha poi ringraziato «gli agenti della Polizia locale, che sono stati davvero gentili e indispensabili, visto che hanno assistito alla scena e mi hanno aiutato a uscire. Un piede era incastrato ma poi il terreno dentro ha ceduto un po’ e sono riuscita a liberarlo».
E proprio i due vigili potrebbero aiutarla: «Sentivo che, dopo aver visto la caduta, si stavano informando sulla competenza della strada, su chi è il soggetto responsabile di quel tratto e sarà una delle informazioni che di sicuro chiederò – ha spiegato la donna –. In più hanno visto l’accaduto in presa diretta e mi hanno chiesto i documenti. Forse avrei dovuto chiedere soccorso subito, ma ero così scossa che non mi sembrava di essermi fatta male. Adesso attendo di completare visite e raggi, spero sia solo uno strappo e non una frattura, sono una nonna e vorrei tornare presto in forma per portare in giro i miei nipotini».
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