Il timer del debito in piazza incassa il “no” dei triestini

La proposta del sindaco viene accolta dai residenti con ironia o scetticismo E c’è chi preferirebbe proiettare le paghe degli eletti o i risultati della serie A  
Lasorte Trieste 17/08/13 - Piazza Unità, Municipio
Lasorte Trieste 17/08/13 - Piazza Unità, Municipio

TRIESTE L’idea di Roberto Dipiazza di installare, tra piazza Unità e piazza della Borsa, un tabellone con l’indicazione aggiornata quotidianamente del debito pubblico italiano non piace ai triestini. Molti la considerano inutile e consigliano al sindaco - convinto della necessità di far riflettere i cittadini sulla portata del deficit in modo che si rendano conto del costo di sanità, trasporti e altri servizi pubblici -, di indicare eventualemente altri tipi di informazioni. L’ammontare degli stipendi dei consiglieri, per esempio, o i risultati delle partite del campionato di calcio.

Trieste, Dipiazza vuole il timer del debito pubblico


Qualcuno rimasto colpito come Dipiazza davanti a quei giganteschi tabelloni visti da vicino negli Usa, tuttavia, c’è. «In effetti colpiscono - afferma Elisabetta Paci. Farebbe un certo effetto averne uno qui, anche se non sono sicura che servirebbe effettivamente a qualcosa». Per Giovanni Costa, invece, sarebbe un utile indice del malgoverno del Paese, per ricordare a tutti i cittadini che qualcosa non funziona in Italia. «Non credo che la situazione del debito andrà meglio nel breve periodo- afferma - sono vecchio e temo che non vedrò un miglioramento». Secondo Marcello Saridachi, il debito pubblico sarebbe addirittura una presa in giro per la gente comune. «Ogni volta che il debito diminuisce– asserisce – non vediamo mai alcun vero risultato nella vita quotidiana. I veri beneficiari sono le banche e le grandi multinazionali. Piuttosto – propone – dovremmo scrivere il numero di disoccupati di Trieste, per ricordarcelo sempre».



Tra coloro che credono superflua un’iniziativa come quella proposta dal sindaco anche Edda Corsi ed Elena Giannini, che piuttosto scriverebbero il bilancio del Comune e il suo relativo impiego, oppure Cristina Deluca che preferirebbe leggere i dati relativi agli investimenti per i giovani. Appartiene a quest’ultima categoria Alessandro Pes, che non condivide però l’idea perché preoccupato che il tabellone elettronico rovini l’estetica dei palazzi d'epoca del centro. «Se è proprio necessario installare uno schermo - commenta - almeno che lo si piazzi in altre zone come la stazione centrale, così da inserire magari delle informazioni interessanti per i turisti appena arrivati».

In generale, comunque, la proposta convince né appassiona la maggior parte degli interpellati, che non la ritiene né interessante né di qualche valore concreto.



C’è anche chi propone di indicare sull’ipotetico tabellone il numero di migranti nella provincia, dopo aver sentito le recenti dichiarazioni del consigliere comunale di Forza Italia Everest Bertoli, il quale avrebbe indicato una discrepanza tra il dato relativo ai richiedenti asilo reso noto dalla Prefettura, che parla di 974 persone, e ciò che risulta dall’Anagrafe, che invece evidenzia circa 1.500 unità. Oppure, chi ancora si chiede nostalgico se il debito pubblico indicato non debba essere per caso quello dell’Austria. Altrimenti, provocano altri, si potrebbero esporre gli stipendi riscossi dagli stessi consiglieri comunali. A proposito di ciò, qualcuno ricorda che lo stesso Dipiazza è il più ricco degli attuali 50 titolari di poltrone in Municipio, con un reddito complessivo che sfiora il mezzo milione l’anno.

Infine, c’è chi rilancia con una proposta popolare che forse metterebbe d’accordo gli animi della maggioranza: «Perché non indicare i risultati delle partite di calcio?» .
 

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