Il Territorio Libero pronto alla sfida per il Municipio
Vota Tlt. Vota Tlt. Vota Tlt. Le elezioni non sono più un tabù per gli indipendentisti. Almeno quelle amministrative. Lo statuto del neonato Territorio Libero³ non le esclude. Poco importa se questo significa riconoscere l’istituzione amministrativa dello stato occupante, l’Italia. È il mezzo (la rappresentanza) che giustifica il fine: la proclamazione del Tlt. In realtà non sono mai state un tabù: lo statuto originario di Trieste Libera, prima della revisione di Roberto Giurastante e Paolo G. Parovel, non le escludeva a priori.
«Dentro Trieste Libera, quando è stato concepito il movimento, tre anni fa - racconta Vito Potenza, presidente del movimento Territorio Libero³ nato dalla scissione dal Mtl - si è sempre discusso del fatto che l’unica possibilità di partecipare erano le amministrative, perché sono le uniche elezioni riguardanti il territorio. Poi è arrivato Giurastante che ha imposto la sua linea e tutto ciò è stato cancellato. Allo stato delle cose non c’è nessuna lista e nessuna intenzione a candidarsi, ma in futuro, se ci saranno sviluppi particolari, non si può escludere questa eventualità. In ogni caso la scelta spetterà all’assemblea generale del movimento». Il primo appuntamento sono le comunali del 2016 con l’eventuale scesa in campo di un sindaco indipendentista. Il Fronte giuliano per l’indipendenza di Giorgio Marchesich spinge per un’alleanza elettorale. E non si esclude l’interesse della Lega.
Territorio Libero³ non si spinge, per ora, oltre: si limita a non escludere. Del resto è appena nato. L’ufficialità anagrafica risale all’11 luglio scorso quando è stato depositato l’atto costitutivo e lo statuto del Tl³. I fondatori sono: Vito Potenza (nominato anche presidente del Tl³), Claudio Beorchia, Andrej Rupel, Stefano Ferluga (ex presidente del Mtl), Adriano Ciacchi (ex socio fondatore del Mtl), Luca Milkovitsch, Giorgio Vrtler, Marco Pizzi. «Per quanto riguarda il primo consiglio direttivo - spiega Potenza - è stato deciso di permettere a Adriano Ciacchi, già presidente di Trieste Libera Impresa (Tli) e a Stefano Ferluga, di potersi dedicare interamente ai loro difficili compiti istituzionali, fermo restando la loro partecipazione al collegio dei fondatori. Le tre realtà, Tl³, Tli e Triest Ngo, sono fortemente unite in un unico grande sforzo: il riconoscimento del Tlt. E sarà uno sforzo al cubo». Di qui il simbolo tridimensionale e il numero 3 in alto a destra.
Territorio Libero³ toglie di mezzo anche un altro tabù: la zona B. Territorio libero³ nasce per riunificare il Tlt. «Sulla Zona B riprendiamo l’atteggiamento di Trieste Libera prima dell’entrata di Parovel. Nessuna ingerenza, ma non “rinneghiamo” la Zona B. Quella di Parovel è stata un’entrata a gamba tesa su questa questione. È stato uno dei punti di rottura». Una scissione che brucia ancora. «Non siamo un movimento estremista come quello di Giurastante che non vuole parlare con nessuno - insiste Potenza -. Noi siamo più moderati. Non abbiamo nemici, ma avversari. Siamo pronti a parlare con tutti». E il 14 settembre (anniversario del Tlt) manifestazioni separate o unitarie? «Per quanto mi riguarda auspico di ritrovarci tutti assieme. Spero in una manifestazione unitaria. Noi siamo moderati. Non abbiamo nessun problema. Siamo pronti anche ad accogliere i nostri fratelli di piazza della Borsa. Aspettiamo che si ravvedano». Nel Territorio Libero c’è posto per tutti.
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