Il Teatro Verdi sale a 340 posti a sedere e prepara le repliche dei suoi spettacoli

Gli accessi però restano dimezzati rispetto ai 680 totali Al Kulturni dom 144 spettatori, il Bratuž si ferma a 140
Bumbaca Gorizia 09.07.2020 Verdid'estate Volta la carta © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.07.2020 Verdid'estate Volta la carta © Foto Pierluigi Bumbaca



Per il Verdi sembra aprirsi una stagione nuova e non solo perché il cartellone 2020-2021, come sempre impaginato da Walter Mramor, verrà presentato a breve, anche se una data precisa non è ancora stata comunicata. Infatti, se le norme non cambieranno (e la cosa non può si può certo escludere), il massimo teatro cittadino potrà contenere circa 340 spettatori: la metà dei circa 680 posti a sedere, divisi tra la platea e le due gallerie, che ne costituiscono la capienza complessiva.

Dopo il blocco, e con la conseguente riapertura delle sale, di spettatori ne potevano entrare 140, stando ai calcoli effettuati dai tecnici del Comune. Le nuove normative, ora, consentono quindi un balzo in avanti, permettendo un maggior afflusso agli eventi. Per assistere a quelli di “Verdid’estate” e ad altre iniziative ancora, tuttavia, l’amministrazione comunale ha consentito in questi mesi l’accesso ad appassionati e curiosi unicamente in platea e ciò per evitare i costi legati all’apertura delle due gallerie. Il risultato è che al massimo gli appuntamenti della kermesse vengono applauditi da circa 80 spettatori ed è probabile che i primi a vedere l’ingresso di 340 appassionati siano proprio gli eventi della nuova stagione del teatro. Ciò a meno che le norme non vengano modificate.

A metà della stagione 2019-2020 del Verdi, la percentuale di riempimento della sala era dell’88,75%: mediamente, per ogni spettacolo erano quindi occupati 595 posti (senza contare quelli della sezione “Off” che prevedevano l’uso della sola platea”). Ecco che i 340 posti a sedere non sarebbero certo sufficienti ad accontentare il numeroso pubblico di appassionati, anche se, purtroppo, un calo della domanda, specie tra gli anziani, si può facilmente prevedere. Si può tuttavia ipotizzare che il Comune, d’accordo con Mramor, scelga, secondo un’ipotesi peraltro già prospettata, di proporre alcuni spettacoli in due rappresentazioni, di modo da venir incontro alla richiesta.

Peraltro, le limitazioni non riguardano solo il Verdi. Il Kulturni dom, per esempio, «potrà accogliere al massimo 134 spettatori, 144 se congiunti» afferma Igor Komel. «Una situazione del genere non l’avevamo mai provata, ma dobbiamo superarla - continua il numero uno del Kulturni -. Certamente, siamo tutti preoccupati, ma le attività culturali, come quelle sportive, devono fare da apripista per aggregare le persone. So bene che non è facile e, in ogni caso, tutte le iniziative si svolgeranno nella massima sicurezza, con tutti i distanziamenti e tutte le altre limitazioni previste dalla legge». Gli stessi numeri riguardano anche il Kulturni center Lojze Bratuž. «Con le nuove norme al massimo possono entrare circa 140 spettatori - afferma la sua presidente, Franka Žgavec -. In un modo o nell’altro, dobbiamo portare avanti le nostre attività e promuoverle al meglio. Sabato scorso, per esempio, abbiamo inaugurato la prima mostra della stagione, che vede la partecipazione di sei circoli fotografici dell’Isontino, mentre la stagione precedente si è chiusa il 13 agosto. Molte iniziative d’estate sono state ospitate nella tensostruttura collocata all’esterno; invece, i concerti della Lipizer si tenevano all’interno». Sarà proprio il Bratuž, come sempre, la cornice del 39.mo concorso internazionale di violino Lipizer che viene inaugurato domani, alle 10. «Ci saranno concorrenti da tutto il mondo e noi dovremo attenerci alle regole e farle rispettare», assicura Franka Žgavec. —

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