Il Tar dichiara inammissibile il ricorso di A2A contro il Comune

La società energetica si era opposta alle direttive del Comune che nel piano regolatore vieta la riconversione della centrale 

Tiziana Carpinelli

MONFALCONE. Il Tribunale amministrativo regionale, con sentenza, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato a settembre da A2A Energiefuture spa. I legali della società avevano richiesto, oltre alla sospensiva in prima battuta, l’annullamento della deliberazione numero 22 del Consiglio comunale, votata il 31 maggio scorso, con la quale l’amministrazione approvava le direttive urbanistiche per la predisposizione del nuovo Piano regolatore. In particolare ponendo un vincolo di salvaguardia, ai senti di legge, per <<vietare la riconversione di impianti di produzione di energia esistenti che impiegano risorse fossili>> e <<la messa in opera di gasdotti nel territorio carsico monfalconese>>. Tra le varie considerazioni il Tar ha decretato l’inammissibilità per <<carenza di interesse>>. Sempre il giudice ha evidenziato come il progetto di riconversione in atto sia sottoposto a una autorizzazione unica, procedimento di competenza del Ministero dello sviluppo economico, il cui rilascio fa effetto di variante urbanistica.  E’ stato sottolineato che il potere di governo del territorio, in ogni caso, <<può essere esercitato dal Comune anche per dirigere la localizzazione di impianti e attività che impattino su una molteplicità di interessi della comunità locale, come quelli attinenti alla materia ambientale e alla tutela della salute>>. Il Comune di Monfalcone si era opposto al ricorso con l’avvocato Teresa Billiani. 

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