Il tappo anti-petrolio di Trieste diventa protagonista su “Topolino”

Topolino adriatico. Blitz triestino del più popolare fumetto mondiale nel suo numero natalizio n.3344, dove fa riferimento, in uno degli episodi pubblicati, al grande tappo anti-petrolio custodito e gestito dalla Saipem al Magazzino 23 in Porto vecchio. Una storia bella lunga quella consegnata in edicola da Panini Comics sotto Natale, nella quale sfila gran parte dei personaggi che animano la saga disneyana: Paperino, Qui-Quo-Qua, zio Paperone, il nemico Rockerduck, la banda Bassotti.
E Archimede Pitagorico, che naturalmente è il progettista del “tecno-tappo” ispirato al macchinario posteggiato nel vasto hangar a fianco di Adria terminal. Una nave laboratorio - narrano i dialoghi tra il committente zio Paperone e l’inventore - realizzata dai cantieri “P.i.p.”, che si rivelerà determinante, attraverso l’intuizione dei nipotini Qui-Quo-Qua, per bloccare uno sversamento di oro (giallo, non nero) da un giacimento sottomarino. Gran finale con la vittoria dei paperi, la sconfitta di Rockerduck e dei Bassotti.
Al termine del racconto, la fantasia lascia luogo a quattro pagine che ospitano all’attenzione dei giovani lettori una divulgazione tecnica della benefica “piovra” triestina. Ancora Archimede, per diretta competenza, presiede alle spiegazioni, mentre un gabbiano briccone alleggerisce la serietà dell’argomento allontanandosi in volo con il berretto di Paperino.
Le immagini illustrano questa sorta di “mongolfiera marina”, incaricata di intervenire nell’inauspicabile ipotesi di una perdita in una condotta petrolifera sottomarina. Quattro serbatoi accerchiano il “tappo” che, guidato da robot subacquei, è in grado di posizionarsi con chirurgica precisione sulla falla.
La sua costruzione - voluta dalle principali compagnie petrolifere mondiali dopo il disastro avvenuto nell’aprile di dieci anni fa nel pozzo Macondo nel Golfo del Messico - venne affidata al consorzio internazionale Oil spill response ltd, che a sua volta si avvalse di una società dal provato know-how come Saipem. Anche la triestina Cartubi fu coinvolta nella realizzazione dell’Offset installation equipment (Oie).
Dopo otto anni di studi e di prove, il 6 marzo 2018 il super-tappo venne infine inaugurato nel Magazzino 23. Un investimento da 50 milioni di euro, un peso di 236 tonnellate, una logistica “mista” che ne prevede il trasporto via-nave o via aereo previo smontaggio e 8 voli effettuatio da Boeing 747 cargo. Una volta sul posto, qualora dovesse scattare l’emergenza, il carrier trova nelle presumibili vicinanze quattro tappi pronti a essere pilotati sulla conduttura ferita: sono parcheggiati in Norvegia, Sudafrica, Singapore, Brasile, aree prossime ai grandi giacimenti sottomarini. «Speriamo che l’Oie non debba mai entrare in funzione - conclude il redattore di Topolino - ma siamo contenti che ci sia un aiuto in più a difesa del mare». —
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