Il tango “made in Trieste” conquista il Papa argentino
TRIESTE Nasce da un sogno tutto triestino “Tango por Francisco”, il video del brano musicale creato dal versatile compositore e pianista jazz Silvio Donati per il compleanno di Papa Francesco. Che, si sa, è nato in Argentina, una delle patrie, con Rio de la Plata e Uruguay, della mitica danza: ballata con passione nelle periferie, prima di entrare nei salotti bene, vanta un’origine prettamente popolare e attraverso musica, danza, testo e canzone, si propone come un'opera totale.
Una notte d'inverno, poco prima del 17 dicembre 2015, data del 79esimo genetliaco del Santo padre, Donati si sveglia e declina rapidamente sulla carta le note comparsegli poco prima in sogno. Dice il compositore triestino, attivo dagli anni settanta in tutta Europa, da Montecarlo a Bayreuth: «Mi accade sempre così. Non sono io che cerco la musica, è lei che cerca me. Quando sogno oppure passeggio tra le splendide architetture della nostra città, rimango incantato da tanta bellezza, che è per me motivo ispiratore, “vedo” le note e le trascrivo subito. C'è qualche angelo che mi dà questa facoltà».
E così, immediatamente, partono da Trieste per il Vaticano lo spartito e la registrazione audio del brano, realizzata alla Casa della Musica per violino, contrabbasso, pianoforte ed elettronica con la collaborazione del violinista e critico musicale triestino Alberto Godas, già primo dei secondi violini dell'Orchestra Giovanile Italiana e attivo in seguito in varie orchestre, tra cui quella della Fenice di Venezia.
Il brano è sostenuto da un ritmo musicale originale, ma è un tango non eccessivo, con alcuni sviluppi romantici e delle intersezioni prettamente contemporanee, com'è appunto nello stile di Donati, che spesso rende simbiotici tali linguaggi all'apparenza dissonanti, interpretando il moderno attraverso strumenti antichi e rinnovando invece le musiche del passato grazie all'impiego di mezzi attuali.
La risposta di Bergoglio arriva dopo un mese: è dolce, umanissima, sentita e porta con sé in dono un libretto con alcuni pensieri del Papa e la sua firma. E nella lettera accompagnatoria, scritta da Monsignor Peter Wells, assessore della Segreteria di Stato vaticana, c'è tutto il vivo apprezzamento del pontefice per le note del nostro musicista sognatore.
E qui inizia il secondo - e non ultimo - capitolo dell'insolita vicenda. «Perché non fare di questa musica un video, inserendovi anche la danza?», si chiedono Donati e Godas. E così nasce la magnifica idea di ambientare, secondo un autentico coup de théâtre, l'azione scenica in uno dei luoghi per molti versi più fascinosi e forse ancora non molto conosciuti della storia di Trieste: l'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Itis che, con le sale ottocentesche dal parquet antico in essenze pregiate e il scenografico “pantheon dei benefattori” con i busti dell'upper class dell'epoca, sostenitrice dei meno abbienti attraverso l'allora Istituto dei poveri, rappresenta il cuore nobile e bello della città. Oggi per altro caratterizzato da una marcata apertura verso l'esterno, supportata da una notevole attività artistico-culturale.
Le note di Donati, sensibile e raffinato compositore di colonne sonore per il cinema e musiche di scena per importanti teatri, vengono così "visualizzate" attraverso una delicata ma vivace coreografia dal maestro di tango argentino, il triestino Oliver Beck, interpretata con sicura grazia dalla ballerina slovena Helena Simcic, unico apporto non autoctono all'impresa.
La regia è del giovane filmaker triestino Francesco Termini, laureato in Scienze e tecnologie multimediali con studi di violino e pianoforte al conservatorio Tartini e già apprezzato autore di cortometraggi di sua creazione, videoclip musicali e spot pubblicitari. Racchiuso in una chiavetta, il video viene poi presentato all'arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, che in una recente visita in Vaticano lo porta al Papa.
«La musica ha la capacità di unire le anime e di unirci con il Signore, perché va in alto e ci libera dalle angosce», è scritto nella lettera di ringraziamento giunta dal Vaticano. E così la luce di Trieste che si rifrange sulle facciate dei nostri palazzi, ritratta dalle note di Donati, riflette il messaggio e l'immagine di una città laica ma dalla sottile sensibilità religiosa, sempre aperta per tradizione a molteplici credo e appassionata alla musica: un video professionalmente perfetto (visibile su You Tube https://www.youtube.com/watch?v=JC30iRFlq2I), che, per il consenso generale suscitato, verrà ampliato - annunciano il compositore e Godas - e sarà portato in tournée in Europa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo