Il Superbonus è difficile da capire? Meglio andare dal professionista

Insieme gli Ordini degli ingegneri, degli architetti, dei commercialisti e il Collegio dei periti per una collaborazione «interdisciplinare» 
Two workmen on a construction site, builder in hard hat using an electric drill on a window frame.
Two workmen on a construction site, builder in hard hat using an electric drill on a window frame.

TRIESTE Messaggio per migliaia di triestini che risiedono soprattutto nelle semi-periferie e nelle periferie, perchè il “cappotto” e l’anti-sismica sono più difficili da realizzare nelle aree centrali. Le agevolazioni fiscali da Superbonus rappresentano indubbiamente una buona opportunità per effettuare quegli interventi di carattere edile-energetico che danno valore all’immobile mettendolo in sicurezza e che consentono risparmi sulle gestioni domestiche.

Però le norme non sono di agevole lettura per chi non è un professionista del settore e il cittadino-contribuente può trovarsi in difficoltà nel redigere-trovare la documentazione richiesta. Per venire incontro ai frequenti impasse in cui s’impiglia l’utenza, alcuni organismi di rappresentanza categoriale stanno costituendo un tavolo di «collaborazione interprofessionale»: finora hanno aderito all’iniziativa l’Ordine degli ingegneri, l’Ordine degli architetti, l’Ordine dei commercialisti, il Collegio dei periti.

«L’approccio multidisciplinare è indispensabile - spiega Elisabetta Del Ben, a capo degli ingegneri triestini - perchè la tematica del superbonus è trasversale e richiede confronto tra varie competenze. Consigliamo al contribuente di contattare i professionisti fin dall’inizio della pratica».

La Del Ben insiste sul fatto che i profili professionali coinvolgibili sono sottoposti a obblighi di formazione che li rendono maggiormente affidabili: un primo passo “interdisciplinare” è stato organizzato alcuni giorni addietro mediante un evento, in collaborazione con Euroconference, dedicato al Superbonus e alle novità contenute nella Legge di stabilità.

Non è la prima volta che gli ordini triestini si appellano direttamente alla platea contribuente. Alcuni anni fa i commercialisti, presieduti da Mario Giamporcaro, organizzarono una pubblica campagna contro il fenomeno dell’abusivismo professionale, in particolare contro i consulenti fiscali non iscritti all’albo. Un problema - aveva detto Giamporcaro - che riguardava anche le professioni sanitarie a discapito - per esempio - di odontoiatri e fisioterapisti. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo