Il sopravvissuto lascia l’ospedale di Genova

Il triestino Federico Cerne trasferito in Emilia Romagna per la riabilitazione. E lunedì i medici decideranno quando dimettere Rita Giancristofaro

TRIESTE. Dall’ospedale Villa Scassi di Genova, Federico Cerne, il triestino che si è salvato insieme alla compagna Rita Giancristofaro dalla strage di Genova, è stato trasferito in una struttura dell’Emilia Romagna per la riabilitazione. A comunicarlo è l’Azienda sanitaria 3 di Genova. Il massofisioterapista della Alma Pallacanestro Trieste verrà poi trasportato a Trieste prossimamente. Il padre Mauro Cerne, a fianco del figlio dall’inizio della disavventura, non conferma le notizie, preferisce che sia il figlio, quando sarà pronto, a parlare pubblicamente e a spiegare dove e come continuerà la sua convalescenza. Il trauma, come è stato possibile immaginare, è stato davvero profondo: lui e la sua fidanzata hanno fatto un volo di quasi cinquanta metri dal viadotto a bordo di una Golf blu. Il papà di Federico comunque aveva lanciato un appello allo Stato nelle scorse settimane: trasferire il giovane 34enne nella maniera meno traumatica. I mezzi ideali cui si auspicava viaggiasse erano l’elicottero o l’aereo. «Capisco che ci siano priorità - aveva affermato -. Ma lui è qui per qualcosa di cui non ha colpe».

E intanto sono sempre più incoraggianti anche le condizioni di Rita Giancristofaro, 41 anni, agente immobiliare e runner, che era con lui. Resta ricoverata in Ortopedia all’ospedale Galliera del capoluogo ligure, dopo essere stata ritenuta in pericolo di vita e tenuta in Rianimazione per undici giorni. Il prossimo lunedì il direttore sanitario Giuliano Lo Pinto e i medici faranno il punto per quando sarà possibile dimetterla. Lo stesso Lo Pinto è in contatto con il direttore sanitario di Trieste Adriano Marcolongo. Anche loro si sentiranno dopo il weekend. —
 

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