Il sistema delle Ztl in tilt Raffica di multe sbagliate

Lunghe file negli uffici della polizia municipale. Annullati una trentina di verbali Il comandante Milocchi: «Chi è in regola non paghi la sanzione e mandi una mail»
Di Tiziana Carpinelli
Bonaventura Monfalcone-23.04.2015 ZTL Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-23.04.2015 ZTL Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Zone a traffico limitato, che passione. I sistemi informatici vanno in tilt e puntuale arriva la raffica di multe “sbagliate”. Al momento si aggira sulla trentina il numero di verbali annullati in settimana dal personale della Polizia municipale di Monfalcone, dopo i reclami dell’utenza precipitatasi allo sportello dedicato. Un via vai che ha finito col provocare code, lì solitamente rare. Il dato è reso noto dal comandante Walter Milocchi, dispiaciuto per il disagio inflitto alla popolazione, che non dipende dai vigili. Non si esclude tuttavia che possa interessare nei prossimi giorni altri residenti in possesso di regolare autorizzazione a circolare nelle zone a traffico limitato.

All’origine dell’equivoco, come spiega il comandante, non si è riscontrato un solo tipo di errore. In alcuni casi (pochi) la multa sbagliata è riconducibile a una non corretta interpretazione della grafia sull’apposito modulo, e in particolare relativa ai numeri di targa della vettura abilitata. In altre situazioni, peraltro più frequentemente rilevate, l’errore è dovuto ai sistemi informatici. Il recapito a domicilio della sanzione è infatti avvenuto anche quando c’era perfetta corrispondenza nei dati riferiti. Ciò è capitato nei casi in cui il mezzo aveva varcato la Ztl prima che l’accreditamento (comunque retroattivo) della corrispondente targa fosse stato effettivamente compiuto dai sistemi operativi. Potremmo dire, in questo caso, che le banche dati non hanno funzionato in maniera sinergica. Infine lo sbaglio umano: invece di registrare le due targhe delle vetture di proprietà, sulla richiesta autorizzativa il conducente residente in Ztl ne ha inserita soltanto una, pensando che comunque tutte le informazioni sarebbero ugualmente pervenute a destinazione, mentre così non è stato. Insomma, una scorretta comunicazione agli uffici preposti.

Inutile dire che i cittadini, in particolare gli anziani, non hanno gradito il misunderstandig, anche perché in qualche caso la persona si è vista costretta a rivolgersi non solo alla Municipale, ma anche all’Ufficio Mobilità per completare tutte le verifiche del caso e accertare che effettivamente l’importo della multa (98 euro, ridotti a 73 se si versa la somma entro 5 giorni) non era dovuto. In queste circostanze analoghe, come detto, si procede con l’annullamento. «Non è stato tanto andare alla Municipale, che mi è scocciato - spiega un utente della Ztl di via Colleoni - quanto l’esser costretto a recarmi anche all’Ufficio mobilità per poi tornare nuovamente dai vigili: tre giri che mi hanno fatto perdere un sacco di tempo. Penso che un maggior raccordo tra tutti i sistemi informatici andrebbe comunque svolto. E come me la pensano in tanti. Ci sarà da fidarsi per il futuro?».

Comunque, per evitare ulteriori intasamenti dello sportello, il comandante Milocchi suggerisce ai cittadini coinvolti nel problema di inviare una mail al Servizio, con gli estremi della notifica della sanzione, il codice autorizzativo d’ingresso alla Ztl e l’allegato del verbale, scannerizzato o fotografato: il personale procederà d’ufficio all’archiviazione della multa. «In ogni caso - conclude il comandante - chi sa di avere ragione non è tenuto a precipitarsi entro cinque giorni allo sportello: basta che lo faccia entro 60 giorni dalla ricezione del verbale». Va precisato che il personale in questi mesi si è cimentato in un autentico tour de force per la messa a regime del nuovo sistema, con l’inserimento di una moltitudine di dati, relativi ai portatori di disabilità e ai titolari di passi carrai in prossimità di Ztl. Sistema che comunque, come sottolineato anche da Milocchi, ha notevolmente abbassato il traffico sulle zone off-limits, così rendendo più vivibili (per i residenti) i tratti. A questo punto, l’elevato numero di trasgressori a suo tempo comunicato non corrispondeva del tutto alla realtà dei fatti: molto probabilmente tra chi violava l’area c’era anche il residente munito di regolare pass che però è stato ugualmente multato.

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