Il sismologo Stefano Parolai: «È la scossa più intensa dal 1880 fino a oggi. Danni in regione? Non c’è da aspettarseli»
TRIESTE Quello avvenuto ieri, martedì 29 dicembre in Croazia, è stato un terremoto di forte magnitudo. Tanto che per trovare un precedente nella zona bisogna risalire addirittura al 1880, quando un evento analogo devastò Zagabria. Lo afferma Stefano Parolai, direttore del Centro ricerche sismologiche (Crs) dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs), i cui ricercatori stanno studiando come gli eventi sismici originati nei Balcani vengano percepiti nelle varie zone di Trieste.
Dottor Parolai, che tipo di sisma è stato quello che ha distrutto il centro storico di Petrinja?
Si è trattato di un terremoto avvenuto in un’area sismicamente attiva, dove fenomeni analoghi si erano già registrati in passato. Nella stessa zona sono soliti verificarsi anche eventi sismici minori, che non vengono percepiti dalle persone ma soltanto dagli strumenti di rilevazione. Quello di oggi (ieri, ndr) purtroppo è stato di magnitudo decisamente forte e ha causato molti danni.
È correlato a quello di lunedì? E a quello che invece a marzo aveva fatto tremare Zagabria?
A marzo l'evento era localizzato in un'area leggermente diversa. Lunedì e ieri l’area coinvolta è stata la stessa. Si è inoltre registrata una serie di eventi sismici più piccoli, definibili “after schocks” o scosse di assestamento, che abitualmente segue l’evento principale. Le nostre stazioni sono ovviamente lontane dall’epicentro e per migliorare il monitoraggio transfrontaliero integriamo le informazioni con quelle che arrivano da colleghi croati.
È possibile che la sequenza sismica continui? Quanto può durare?
Dipende da molti fattori. Le sequenze possono anche durare mesi con piccole scosse che non vengono avvertite dalla popolazione.
I Balcani sono particolarmente soggetti a terremoti?
Sono senz’altro una zona sismica. Per intensità e violenza, tuttavia, un precedente del terremoto in questione si può individuare in quello che funestò Zagabria nel 1880 (localizzato per la precisione a Medvednica, distrusse la capitale della Croazia, ndr). Il sisma di 140 anni fa aveva l’epicentro circa 40 chilometri più a nord-ovest rispetto all’attuale, ma la magnitudo era simile.
Come mai proprio i Balcani?
Sono luogo di scontro tra le placche adriatica ed euroasiatica. Lo stress generato a volte si tramuta in rotture, che poi sono quelle che causano i terremoti. Situazioni simili si trovano nell’intera area attorno al mar Mediterraneo.
Quanto detto vale anche per Trieste e Friuli Venezia Giulia?
La sismicità in regione si concentra più nella zona pedemontana e prosegue nel Veneto. Tuttavia possiamo sentire anche i terremoti che avvengono in Slovenia e nei Balcani. In particolare a Trieste si percepiscono i terremoti che arrivano dalla Slovenia. Ciò accade soprattutto nella parte bassa della città, a causa della geologia di superficie. L’Ogs sta raccogliendo informazioni per studiare la distribuzione del risentimento (vale a dire come viene sentito il terremoto, ndr) nelle varie zone appunto della città.
Se il fenomeno si ripeterà, ci potrebbero essere danni in Fvg?
Con questo tipo di magnitudo e distanza non c’è da aspettarsi ragionevolmente danni alle strutture in regione, anche se è stato normale provare paura. —
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