Il sindaco Marzi: «Ad Aquilinia iniziativa di pochi cavalcata dalla Lega»

Il primo cittadino: «Muggia è da sempre aperta all’integrazione. Qualcuno ha istigato gli abitanti fomentando paure insensate»
La protesta di alcune decine di persone ad Aqulinia (Foto Lasorte)
La protesta di alcune decine di persone ad Aqulinia (Foto Lasorte)

TRIESTE. Laura Marzi non se l’aspettava. Non si aspettava proprio di trovarsi in mezzo a una specie di sommossa popolare, innescata dall’arrivo di una ventina di profughi appena, da ospitare in una struttura parrocchiale. E per meno di tre settimane. Anche se, precisa il sindaco di Muggia, «di popolare c'è ben poco, perché la colpa è di chi ha fomentato tutto, cioè la Lega Nord». Resta il fatto che per lei, primo cittadino di Muggia, questi sono giorni difficili.

 

Laura Marzi
Laura Marzi

 

Sindaco, che idea si è fatta di quanto sta succedendo ad Aquilinia?

Non pensavo potesse accadere tutto ciò, nel modo più assoluto. L'intera vicenda avrebbe potuto avere dimensioni normali, invece è stata cavalcata da alcune persone fortemente politicizzate.

A chi si riferisce?

A Polidori (capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Trieste, ndr).

Sta dicendo che dietro a tutto questo c’è solo la Lega Nord?

Direi di sì, anche se non solo. Perché poi abbiamo anche qualche residente di Aquilinia vicino a partiti di centrodestra. Ma la strumentalizzazione è prepotentemente in mano alla Lega.

 

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La protesta di Aqulinia (Foto: Andrea Lasorte)

 

C’è però anche una raccolta firme di 800 persone.

Premesso che io non ho ancora visto questa raccolta firme, sarebbe interessante analizzare cosa chiedono i residenti nella loro petizione. Forse domandano semplicemente spiegazioni sulla tipologia dell'accoglienza: chi sono questi migranti, quanto tempo stanno, perché si è scelta quella determinata struttura.

Proprio le cose che avete cercato di spiegare nell’assemblea di qualche giorno fa con il prefetto, giusto?

Sì, solo che purtroppo alcune persone non hanno avuto l'opportunità di ascoltare le spiegazioni. Qualcuno glielo ha impedito.

Siete state interrotte a più riprese da fischi e insulti. Perché?

È accaduto in particolare al prefetto, anche se pure io ho ricevuto la mia parte. Ciò che trovo sconvolgente è la mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni dello Stato. E siamo state offese come persone e donne.

 

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Ma Aquilinia è tutto questo?

Una parte di residenti contesta la presenza dei profughi, mentre un’altra parte più silenziosa, e quindi meno visibile, è solidale. Anche perché, ripeto, non stiamo parlando di una soluzione permanente, ma di venti giorni soltanto e per venti persone.

Numeri che non autorizzano a parlare di “invasione” di Aquilinia. Allora perché si temono così tanto i migranti?

Io credo che ci sia paura dell’ignoto. Ma nel momento in cui i residenti avranno occasione di conoscere la realtà dei migranti, la loro provenienza e le storie, si renderanno conto che non c'è nulla da temere. Il problema è che qualcuno ha instillato appositamente questa paura, sventolando gli spauracchi dei migranti che sono qui per molestare, che sono a caccia di donne, che andranno tutti in giro assatamati alla ricerca di ragazze. Questo messaggio martellante di pericolo, al quale la popolazione è stata esposta, ha fatto accrescere la preoccupazione e la tensione. Perché di fatto i residenti del posto hanno sempre dimostrato di avere un'apertura nei confronti dell'accoglienza. I muggesani sono sempre stati aperti alle diversità e al “foresto”.

Ha qualcosa di cui rimproverarsi in tutta questa vicenda? Forse non c'è stata una adeguata comunicazione con la cittadinanza?

No, affatto. Un’ora dopo aver ricevuto la telefonata del prefetto, che mi avvisava della disponibilità della struttura parrocchiale, avevo già pubblicato un post su Facebook.

Non ho convocato un Consiglio comunale urgente, perché non c'erano gli elementi. Dopodiché, non appena la cosa è stata cavalcata, ma anche perché la questione aveva risvolti amministrativi concerti, allora sì che ho riunito il Consiglio comunale. Mi pare di essere stata chiara e trasparente fin da subito, non ho raccontato mai falsità. E ho avuto fin da subito il supporto del prefetto.

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