Il sindaco e la giunta restano “a piedi”. Va a vuoto la caccia a sponsor e auto
TRIESTE Spunta il sole, canta il gallo, o sindaco monta a cavallo. La vecchia rima di Malaparte, dedicata per la verità ad altro personaggio, rischia di diventar buona per risolvere un problema di ordine logistico: come garantire il dignitoso trasporto del primo cittadino e degli organi dell’ente. Tornare alla trazione animale? Provare la via-mare a bordo del Delfino verde? Voli dannunziani a cent’anni da Fiume? Ricche convenzioni con compagnie di taxi? Il buon cuore di altri enti pubblici?
Facile fare battute, ma la questione sta diventando un piccolo affare di stato, in quanto al momento non c’è una vettura nel parco comunale in grado di accompagnare sindaco & giunta negli spostamenti di rappresentanza, senza che la vetustà dell’auto comprometta l’effettuazione corretta del servizio. La situazione è definitivamente precipitata mercoledì scorso a mezzogiorno, quando il gabinetto del sindaco ha dovuto constatare che non era giunta all’orario fissato alcuna proposta di comodato gratuito sotto forma di sponsorizzazione. Nessuna concessionaria di auto si è fatta avanti per supportare, con un piccolo “dono” della durata di un anno, i viaggi di Roberto Dipiazza e del suo esecutivo. La vicenda, di cui il Comune è rimasto vittima, ha dell’incredibile e risale ai provvedimenti di spending review datati 2011: imponevano sacrifici agli enti locali, tra cui limitazioni all’acquisto di vetture. Il Municipio di Trieste si attenne a tali disposizioni e - paradossalmente - a distanza di alcuni anni quel comportamento virtuoso non ha affatto scongelato il draconiano stop alle auto, anzi. Galeotta fu quella diligenza.
In sintesi, il parco dei mezzi destinati a sindaco & assessori si compone di un’Alfa 159 con 160 mila chilometri sul groppone, un’auto elettrica proveniente da AcegasApsAmga con un’autonomia di 100 chilometri, una Punto Fiat gravata da una percorrenza di 80 mila km. Per essere la dotazione di un Comune di 200 mila abitanti, che si colloca tra le prime venti civiche amministrazioni nazionali, non si può oggettivamente parlare di una scuderia da gran premio delle pubbliche istituzioni. Nel 2018 l’emergenza venne tamponata dal provvidenziale intervento dell’udinese Eurocar, che “prestò” gratis al Comune una Volkswagen Arteon diesel. Ieri l’altro neppure dal capoluogo friulano sono pervenuti rinforzi.
Per Santi Terranova si tratta di una grana un po’ grottesca e imbarazzante. «Se dobbiamo andare a Bologna per una riunione di Hera (controllante di AcegasApsAmga, ndr), al momento non saprei come affrontare il trasferimento», ride con una buona dose di auto-ironia il segretario. Certo, c’è il treno, ma la flessibilità di viaggio, gli impegni e gli appuntamenti connessi non sono facilmente compatibili con partenze alle 20.08 da Bologna Centrale.
Bando agli scherzi, Terranova si è preso un po’ di tempo per saltarci fuori e studiare il modo di assicurare una decorosa mobilità a Dipiazza. La vettura deve avere colori congrui alla missione istituzionale, deve essere nuova o a km 0.
Il parco-mezzi non è un problema esclusivamente triestino, perché il ricorso al comodato gratuito alias sponsorizzazione era già stato battuto negli anni passati dai Comuni di Verona, Ferrara, Siena, Pescara. —
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