Il sindaco di Monfalcone Silvia Altran: «Dico sì al rigassificatore di SmartGas ma non lì»

Il primo cittadino il mini-rigassificatore non il sito: «Deve essere realizzato ai margini del Porto, al Lisert verso Duino, per non intralciare i traffici»
Il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran
Il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran

MONFALCONE «Questo impianto mette a disposizione del territorio il gas naturale liquido che è il combustibile del futuro, uno tra i meno inquinanti e che sostituirà altri più inquinanti. Monfalcone potrebbe avere un distributore di Gnl per autotrasporto, per le navi, il gas servirà alle aziende. Questi sono i principali punti di forza. Ma ci sono dubbi sulla posizione in mezzo al porto i riflessi sui traffici e le attività circostanti. Sarebbe più facile una sistemazione ai margini del porto».

Il sindaco Silvia Altran non è contraria al progetto dell’impianto di mini-rigassificazione proposto da SmartGas, e «nonostante il clima» insiste sulla necessità di «valutare serenamente» il progetto e le sue «valenze».

Abbiamo iniziato con gli aspetti positivi.

Sì, tra questi c’è il fatto di avere un punto di distribuzione di Gnl al Lisert, è un pregio e un punto di forza, è il combustibile pulito del futuro e questo mi ha fatto riflettere. Ho pensato alle ricadute economiche, ma devo anche valutare all’impatto di un simile impianto.

Ci sono altri punti di forza?

Certamente. Nella documentazione che ho potuto analizzare si parla di un interesse da parte del Gruppo Maneschi per il prolungamento della banchina in porto utilizzando capitali privati. Questi aspetti sono importanti e interessanti per lo sviluppo economico non solo del porto, ma di tutta l’area ed è in questa ottica deve essere valutato il progetto visto che favorirà lo sviluppo di tutta una serie di tecnologie pulite legate al rinnovamento dell’autotrasporto su strada a Gnl.

Ora gli aspetti critici.

La collocazione dell’impianto in mezzo al porto, non sono un tecnico ma so che, proprio a causa della natura dell’impianto che ricade sotto alcune normative di sicurezza, serviranno delle aree di rispetto per le altre attività. È sbagliato parlare di servitù, ma piuttosto di condizionamenti per le attività vicine e ci dovranno essere zone di distanza e limiti ad iniziare dalle navi che entrano ed escono dal porto.

Ci sono altre criticità?

Non c’è soltanto il problema dell’ingresso delle gasiere, c’è poi tutto il traffico delle piccole “bettoline” con il gas. Quando l’impianto entrerà in funzione poi aumenterà sicuramente il traffico dei camion autocisterna, ci saranno anche più trasporti su rotaia del gas. Sono aspetti sui quali è necessario riflettere per scegliere la migliore collocazione.

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Un rendering sul nuovo porto di Monfalcone con il mini-rigassificatore

Cosa intende dire?

Mi riferisco alle attività industriali a ridosso del porto. Realtà come Cimolai, Mangiarotti, Monte Carlo Yachts hanno scelto il loro insediamento perché strategico grazie al vicino porto e agli snodi autostradali e ferroviari, consente vantaggi e agilità di movimento e trasporto. È importante che queste aziende mantengano questi vantaggi e non subiscano restrizioni dovute alle norme che impongono misure di sicurezza e aree di rispetto attorno a impianti di rigassificazione. C’è infine un altra questione, attorno ci sono terreni infrastrutturabili dal punto di vista industriale. Aree che potrebbero attirare altri investimenti e la presenza del rigassificatore potrebbe imporre limiti e vincoli.

Il quadro che ha appena tracciato in fondo è una sorta di analisi costi-benefici?

Non proprio, ho parlato di punti di forza e di criticità da valutare. L’analisi costi benefici è una cosa più articolata, un’analisi scientifica che tiene conto di tutte le ricadute positive e negative di un impianto del genere e alla fine bisogna trarre un bilancio. Secondo me è importante, l’ho chiesta dal primo momento.

Può spiegarlo meglio questo concetto?

Non c’è nulla da inventarsi, è una prassi comune che bisognerebbe fare sempre e l’abbiamo detto nelle osservazioni. Ci sono tutti gli aspetti positivi, il gas a disposizione del territorio e delle aziende. Molte di queste però operano in Friuli e Monfalcone si fa carico anche delle criticità dell’impianto.

E preoccupata dei rischi di sicurezza o di impatto ambientale?

Noi perché secondo la norma questi impianti devono essere realizzati al top della tecnologia e della sicurezza e l’impatto ambientale lo sta valutando il ministero.

Quindi non è contraria, però lo vorrebbe in un’altra area del Lisert.

La migliore è alla fine della banchina verso Duino, in questo modo non si intralcia l’ingresso e l’uscita delle navi quando arrivano le gasiere. E dovrà esserci la realizzazione della banchina come ha annunciato SmartGas dopo la manifestazione di interesse del Gruppo Maneschi.

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