Il sindaco di Gorizia Ziberna replica all’opposizione: «Deleghe date a caso? No, questo è lavoro di squadra»
GORIZIA «La fretta di criticare sempre tutto e tutti ha svelato l’incapacità di una parte della minoranza di pensare ad un Comune moderno e strutturato».
È un Rodolfo Ziberna molto agguerrito quello che risponde alle perplessità sulla composizione della nuova Giunta. Ribadisce che nulla è stato fatto «a caso» ma la distribuzione delle competenze rientra in un’ottica di staff, in cui tutti gli assessori dovranno lavorare gomito a gomito. «Non voglio sentir dire “questo è mio e questo è tuo”. Pretendo un team affiatato in grado di collegare i vari referati con una visione unitaria di città».
Una vecchia idea di politica
Il sindaco ritiene «bizzarro» che ci sia qualcuno «che, pur ammettendo che il mondo sta cambiando in ogni ambito, ritenga che la pubblica amministrazione e le sue forme di governo debbano rimanere ferme a 50 anni fa. Nel formare la mia Giunta comunale ho adottato forme di governance che sono, da anni, in uso soprattutto in grandi società straniere, perché Gorizia ha davanti a sé una sfida importantissima che deve assolutamente vincere, cogliendo la straordinaria opportunità della Capitale europea della cultura, dei fondi Pnrr, delle nuove infrastrutture. Guai a non adattare la macchina comunale sia in termini di burocrazia, sia di forma di governo. Non è più possibile che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra o che per decidere e realizzare un evento o un investimento sia necessario attendere tanto tempo. Ecco perché, in riferimento alla distribuzione delle deleghe, ho adottato questa formula innovativa».
Ziberna difende anche, a spada tratta, la scelta di “spacchettare” in tre la competenza sulla Capitale europea della cultura. «L’evento abbraccerà, per forza di cose, ambiti diversi fra loro e, pertanto, vi deve essere uno “spacchettamento” tra persone che lavoreranno in staff: cosa che, prima, non accadeva. Ma gli assessori lavoreranno in staff in tutte le loro competenze, senza vivere l’intervento di uno come “intromissione”. Si deve fare squadra. Punto».
Il vulnus dello sport e del commercio
Critiche ha sollevato anche la scelta di non assegnare un assessorato al commercio, staccandolo dalle attività produttive. «Non c’è scritto da nessuna parte che il commercio, necessariamente, debba stare con l’industria, l’artigianato, la viabilità, i posteggi. A quel punto dovrebbe essere ricompreso anche tutto ciò che ha una affinità come il turismo, la cultura, lo sport... Però, di questo passo, avremmo ovviamente un solo assessore impossibilitato ad operare». Il sindaco affronta anche il nodo dello sport. «Ritenere - taglia corto - che la delega allo sport debba prevedere sia eventi sia impianti sportivi appartiene ad abitudini che, a mio avviso, non hanno ragion d’essere perché si tratta di due ambiti assolutamente diversi per i quali ci devono essere competenze diverse. Solo chi non conosce la materia può ritenere che sia un errore dividerla». Un riferimento anche ai grandi eventi. «Solo chi non sa che nel 2025 saremo Capitale della cultura può ritenere che non vi saranno altri grandi eventi oltre a Gusti di frontiera e che le deleghe potranno cambiare e assestarsi in base alle necessità del momento. Non può esistere una Giunta statica».
Il lavoro di squadra
Stringi stringi, secondo il sindaco appena riconfermato, la parolina magica rimane sempre quella: «Fare squadra. Lavorare sempre in staff. Collaborare con gli altri assessori perché il tempo è tiranno e le cose da fare sono tante. Ma la collaborazione ci sarà anche con le istituzioni, categorie e associazioni esterne. Mi riferisco alla Regione, alla Camera di commercio della Venezia Giulia, alla Fondazione Carigo, alla Confcommercio nelle sue diverse declinazioni, solo per citarne alcune. Tempi e problemi diversi impongono di adottare strumenti e prassi diverse». Non manca una nuova punzecchiatura all’opposizione. «Pur dimostrando, oggi, una grande inadeguatezza, esprimo l’auspicio che questa minoranza vorrà, nel futuro, metabolizzare la propria sconfitta elettorale per dedicarsi a collaborare nella crescita della nostra città. Se ciò facesse, le porte di questa Giunta e di questa maggioranza sono aperte, e sono certo che i cittadini vogliano un’amministrazione comunale non teatro di litigi, imboscate, azioni volte a danneggiare la città bensì di collaborazione, pur nel rispetto dei propri ruoli di maggioranza e di minoranza».
Una macchina
“da corsa”
Ziberna, memore degli ostacoli del primo mandato, vuole «una veloce macchina da corsa, ovvero una squadra vera più che singole persone, che deve marciare a mille: non abbiamo tempo da perdere e non possiamo permetterci di sbagliare, quindi via subito a lavorare. E alla città chiedo: giudicateci alla fine». Com’è ampiamente noto, la nuova Giunta è formata da 10 assessori, come la precedente («Nonostante il limite massimo sia di 11, puntualizza il sindaco) fra cui sei uomini e quattro donne. È stata rinnovata esattamente a metà. I riconfermati sono Fancesco Del Sordi, Chiara Gatta, Arianna Bellan, Silvana Romano e Fabrizio Oreti mentre le nuove presenze sono cinque, Luca Cagliari, Sarah Filisetti, Maurizio Negro, Paolo Lazzeri e il tecnico Lucio Beltrame.
«I prossimi saranno anni molto impegnativi perché dovremo preparare la città all’appuntamento con la Capitale europea della cultura e i “no se pol” e i “non sapevo” dovranno essere banditi, anche a livello burocratico. Se ci saranno problemi, assessori comunali e dirigenti, insieme al sottoscritto, dovranno impegnarsi a trovare soluzioni. Siamo pagati per questo».
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