Il sindaco di Duino Aurisina: «Non c’è posto per Meran nella Rems del Carso»

La dura presa di posizione del sindaco Gabrovec durante il Consiglio comunale: «Faremo tutto ciò che è nelle nostre prerogative per evitare il suo trasferimento»
Ugo Salvini
Il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec nell’aula del Consiglio, a sinistra Meran
Il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec nell’aula del Consiglio, a sinistra Meran

DUINO AURISINA «La Rems di Aurisina è già al completo. Non c’è posto per nuovi ospiti». È stato categorico ieri il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec nell’escludere che Alejandro Augusto Stephan Meran - il 32enne di origine dominicana autore del duplice omicidio avvenuto in Questura il 4 ottobre del 2019 di cui furono vittime gli agenti Pierlugi Rotta e Matteo Demenego - possa essere trasferito nella Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza situata sul Carso, opzione accolta con favore dai legali dello stesso Meran.

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In una sede ufficiale come il Consiglio comunale, cogliendo l’occasione data dallo spazio di fine seduta, tradizionalmente dedicato alle comunicazioni del sindaco, Gabrovec ha intavolato appunto l’argomento, ricordando che «già qualche settimana fa, quando era cominciata a circolare questa ipotesi, avevo chiesto e ottenuto un incontro con i responsabili dell’Asugi che si occupano della Rems di Aurisina, assieme ai quali abbiamo effettuato un sopralluogo, trovandoci d’accordo sul fatto che quella residenza non è adatta a una tipologia di ospite come Meran, che ha purtroppo dimostrato di avere una notevole dimestichezza con le armi e una tendenza alla violenza che male si conciliano con le caratteristiche della Rems stessa e che metterebbe in difficoltà gli operatori».

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«Inoltre – ha proseguito Gabrovec – è apparso subito evidente che sarebbe incompatibile la presenza di Meran in una località così vicina a quella nella quale ha commesso quegli efferati delitti. E lo dico anche per la sua incolumità. Sarebbe poi obbligatoria anche una sorveglianza esterna da parte delle forze dell’ordine che, attualmente, non è prevista. In ogni caso siamo in costante contatto con le competenti autorità ma posso assicurare – ha annunciato in conclusione il primo cittadino – che questa amministrazione, se si presentasse l’ipotesi di un trasferimento di Meran ad Aurisina, farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per contrastare tale decisione».

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Gabrovec non è stato il solo a replicare a una simile evenienza emersa ieri mattina dalle pagine del Piccolo. Cgil, Cisl e Fials hanno diffuso immediatamente un comunicato congiunto chiedendo «un incontro urgente alla direzione dell'Asugi» e manifestando «grande preoccupazione in relazione a un possibile arrivo nella Rems di Aurisina dell'omicida dei due poliziotti, attualmente in carcere a Verona. Rappresentiamo anche la preoccupazione del personale – si legge ancora nel testo – per le conseguenze che ci potrebbero essere per gli operatori sanitari, titolari di un mandato di cura e non di custodia ed è noto che Meran è stato riconosciuto soggetto socialmente pericoloso».

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Le tre sigle, alla pari di Gabrovec, sottolineano infine «l’incompatibilità ambientale della sede di Aurisina, nel rispetto delle vittime, dei loro familiari, dei colleghi e del personale sanitario». Anche Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sap, ha subito espresso preoccupazione. «Speriamo che la struttura – ha commentato – possieda i requisiti necessari per garantire la sicurezza degli operatori e della cittadinanza

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