Il sindaco Cisint dona un presepe a tutte le scuole di Monfalcone
MONFALCONE Dicembre, si sa, è per molti il mese delle statuine, del muschio, della culla da riempire il 25. Ma non c’è un tema, più di quello appunto del presepe, che marchi distanze siderali tra destra e sinistra a Monfalcone. Ecco perché la delibera che domani passerà in giunta comunale per la (scontata) approvazione è destinata a far fuoco e fiamme tra i banchi dell’opposizione. L’esecutivo comunale retto da Anna Cisint intende donare un presepe ad ogni scuola di ordine e grado in gestione, dal nido alle medie. Spesa totale circa 2 mila euro. E la questione della laicità dello Stato? «È indubbia e la rispettiamo, ma Natale è anche la festa della nascita di Gesù e l’amministrazione ha voluto fare quest’offerta ai comprensivi Randaccio e Giacich».
Ma le opposizioni non ci stanno. «Questa è una giunta ideologica - attacca Cristiana Morsolin, esponente della Sinistra - e una tale “offerta”, peraltro in linea con tutte le decisioni assunte finora, è assolutamente scollegata dal mondo scolastico, come ha dimostrato recentemente anche la replica alla mia interrogazione dell’assessore all’Educazione Garritani sull’inglese all’asilo, dove tutte le date delle comunicazioni intercorse tra istituti ed ente risultano successive all’annuncio del provvedimento e dunque in sostanza le dirigenze sono state informate a cose fatte». Quindi «un’imposizione in uno Stato laico, così come decreta la Costituzione, tirata in ballo dalla sindaca solo quando le fa comodo».
Con il cadeau della natività, insomma, «non si tiene conto, e qui non parlo dei musulmani, di chi la pensa altrimenti e magari è ateo come lo sono io». Meglio sarebbe stato «se quei 2 mila euro, uno sperpero, fossero finiti nell’acquisto di beni di prima necessità per le scuole, per esempio la sostituzione di una fotocopiatrice rotta, utile all’attività didattica». «Non ho nulla contro i presepi – conclude – ma è ora di dire basta all’uso dei simboli della religione cristiana per fare propaganda politica, come i crocifissi ai comizi o i presepi a scuola: sono gli stessi cattolici a non gradire quest’uso strumentale». Riflette invece sui «tanti e tanti soldi spesi da questa amministrazione per celebrare il Natale secondo la tradizione più purista, che stonano un po’ con la situazione socioeconomica della città», la capogruppo del Pd Lucia Giurissa. «Inoltre non si tratta di una priorità per le scuole, che magari vorrebbero destinare quelle cifre ad altri progetti, come le difficoltà di apprendimento, che non sono solo per non italofoni, ma anche per bambini che presentano situazioni di fragilità».
Non la pensa affatto così Ciro Del Pizzo, consigliere del gruppo di Forza Italia: «È un’ottima iniziativa, perché avvicina i nostri ragazzi allo spirito del Natale. Sono veramente contento – conclude – perché il dono afferma i valori della nostra cristianità e credo non possa offendere alcuno, anzi lo trovo un indirizzo positivo che riprende le nostre tradizioni». —
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