Il sindaco apre sul senso unico: «Cittadini, decidiamo assieme»

Francesco Fain
«Decidiamo assieme». Il sindaco Ziberna torna ad intervenire sul tema caldo della città: il senso unico in corso Italia. E chiede ai cittadini di ragionare insieme, in quello che si potrebbe definire un percorso partecipato.
Il capo della giunta ha capito, probabilmente, che è ormai un tema molto sensibile e rischia di offuscare l’ottima credenziale costituita dalla recente proclamazione della Capitale europea della Cultura. Intanto, dalle sue parole emerge che il senso unico non è un dogma («Non lo è mai stato perché è una sperimentazione»). O meglio: è stato introdotto per realizzare le ciclabili sulla carreggiata (come auspicato da più parti), evitando così che le bici, che erano indirizzate sui controviali, finissero addosso ai pedoni, alle sedie e ai tavoli dei bar, agli stessi baristi che escono per servire i caffè.
Cosa fare allora? Tre gli scenari proposti dal sindaco. «Se la sperimentazione del senso unico in corso Italia, così com’è stata oggi realizzata, dovesse essere considerata non adeguata si aprono le seguenti alternative per le piste ciclabili: tracciati per le bici sui controviali che saranno suddivisi, come prevede il Codice della strada, in 3 fasce, una per la ciclabile, una per i tavolini, una per i pedoni; ciclabili sempre sulla strada con il mantenimento del senso unico e l’eliminazione di una fila di parcheggi che, con la costruzione del multipiano di via Manzoni potrebbe essere riassorbita dalla struttura; ciclabili sulla carreggiata mantenendo il senso unico ed entrambe le file di parcheggi».
C’è anche una quarta opzione, tutta da scrivere. Va detto che, in ogni caso, le ciclabili non si possono eliminare perché fanno parte del progetto di restyling di corso Italia. «Vi chiedo di avere fiducia e di avere, anche, un po’ di pazienza. Viviamo insieme questa sperimentazione cercando di capire se sarà possibile migliorarla o se dovremo cambiare nuovamente indirizzo. Chiedo ai cittadini di aspettare la stagione estiva: nel frattempo, avviamo insieme una riflessione collettiva su tutte le possibili opzioni per decidere, alla fine, insieme, quale si riterrà più adatta alle esigenze della nostra città. Però, riflettendo sulle conseguenze di ognuna delle opzioni che vi ho descritto».
Ziberna rileva anche che «a una proposta si può rispondere sì, no, non so, sì ma ad alcune condizioni. Non si cerchi lo scontro sociale con insulti, diffamazioni, minacce, offese anche delle peggiori. Non è questa la vera Gorizia in cui tutti ci riconosciamo ed è un peccato che quella civiltà che tutti ci riconoscono venga minata da chi ha interessi personali o elettorali. Perciò proviamo, insieme, questo senso unico e, in estate, insieme valuteremo l’esito della sperimentazione».
Il sindaco, in ultimo, rammenta i perché della soluzione del senso unico. «Abbiamo spostato la pista ciclabile dai controviali alla strada per questioni di sicurezza, perché sui controviali c’è una commistione fra pedoni e ciclisti con rischio di incidenti; c’era poco spazio per i tavolini, perché secondo il Codice della strada ci deve essere una precisa distanza fra la ciclabile, tavolini e sedie all’esterno dei bar e dei ristoranti. Questo provocherebbe una netta riduzione degli spazi a disposizione dei locali con pesanti ricadute negative, soprattutto in estate; ridotta possibilità di iniziative sui controviali perché, sempre per motivi di sicurezza, sarebbe impensabile organizzare manifestazioni, concertini o altri eventi che andrebbero a intrecciarsi con le piste ciclabili. Di conseguenza, togliendo le piste dai controviali si hanno i seguenti vantaggi: maggior sicurezza per ciclisti e pedoni; controviali a completa disposizione dei pedoni; spazi molto maggiori per sedie e tavolini; possibilità di arredare con più panchine, giochi per bambini e altri arredi i controviali; possibilità di organizzare manifestazioni sui controviali». —
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