Il sindaco affonda il Parco del Mare"L'ex Pescheria diventerà un acquario"

Affonda il progetto del Parco del mare. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha in mente una soluzione "più alla portata". "Mettereno delle vasche per i pesci all’interno del Salone degli Incanti, l'ex Pescheria, senza costruire mega-strutture insostenibili. Trieste può sopportare un acquario da due, trecentomila visitatori l’anno, non un Parco del mare da un milione di presenze"
Il Salone degli incanti
Il Salone degli incanti
TRIESTE.
"La soluzione è piazzare delle vasche per i pesci all’interno del Salone degli Incanti, l'ex Pescheria, senza mettersi a costruire mega-strutture insostenibili. Trieste può sopportare un acquario da due, trecentomila visitatori l’anno, non un Parco del mare da un milione di presenze, che con l’assessore Ravidà abbiamo chiarito avere costi di manutenzione folli".


Dopo tre storyboard mai tradotti nella realtà - prima in Porto Vecchio, poi a Campo Marzio e infine sul sedime dell’ex piscina Bianchi - la trama del Parco del mare arriva clamorosamente al quarto atto. Un atto che, a sentire Roberto Dipiazza, sarà l’ultimo. Quello del de profundis. O, meglio, della mediazione tra la voglia di portare avanti il progetto più ambizioso e la paura di non farcela, che suggerisce di accontentarsi.


Risultato: Trieste avrà un acquarione. O un parchetto del mare. Dipende dai punti di vista. Il Parco del mare stile Genova, Valencia e Lisbona viene infatti cassato d’imperio da Dipiazza - in barba agli aneliti incrollabili del presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti, e in barba pure allo studio di fattibilità approvato l’anno scorso dallo stesso Consiglio comunale - al termine di una telefonata con Massimo Paniccia, il presidente della Fondazione CRTrieste, che gli dà il via libera, anche finanziario.


Un assist troppo appetitoso per un sindaco che, in questi giorni, si è trovato nella tenaglia tra Paoletti e il suo stesso vice, l’ultimo federale di An Paris Lippi, che gli hanno messo la fregola. Tant’è. Dipiazza ha scelto. Né sì, né no, bensì nì.


Il sindaco arriva al sodo: "Costruiamo un acquario all’interno dell’ex Pescheria, dando continuità a quello esistente, che già stacca, di suo, 55, 60mila biglietti all’anno. Un acquario, si badi bene, non un Parco del mare. Puntiamo a fare una struttura da due, trecentomila visitatori. L’idea è buona, Paniccia mi ha dato il suo appoggio, procederemo con i soldi della Fondazione CRTrieste posto che noi come Comune abbiamo già impegnato 500mila euro nel Piano delle opere per la sistemazione della torre. In questi giorni chiamerò un progettista, forse Chermayeff, per farmi fare tre ipotesi di costo, una di massima, una di minima e una a metà strada".

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