Il silenzioso lavoro della San Vincenzo sono 148 le persone sostenute
Disagio sociale, emergenza abitativa, mancanza di lavoro e integrazione sono le problematiche che affrontano i volontari della San Vincenzo del Duomo di Gorizia. Sino al settembre dello scorso anno (è l’ultimo dato disponibile) l’istituzione, in corte Sant'Ilario 7, era riuscita a dare risposte e ad aiutare una quarantina di famiglie, oltre ad una decina di singoli: 148 le persone sostenute. La San Vincenzo fornisce sostegno a italiani e stranieri, disoccupati, famiglie monoreddito, ammalati, mamme sole con figli piccoli, pensionati che non riescono a coprire le spese di vita mensili. «I mezzi della San Vincenzo sono sempre più limitati - aveva sottolineato la presidente Lidia Corte -. La sua principale fonte di sostentamento proviene dalla beneficenza dei singoli, sempre sensibili ad aiutare chi è maggiormente in difficoltà: a loro va il più sentito ringraziamento. Nonostante i tagli in ogni settore, la onlus ha registrato, anche nel 2016, con gratitudine, il fondamentale sussidio della Fondazione cassa di risparmio di Gorizia, la quale ha sostenuto con un contributo importante le attività della nostra associazione». Con tali fondi, in particolare, la San Vincenzo ha potuto acquistare generi alimentari di prima necessità ed effettuare alcuni pagamenti per gli assistiti, oltre a tutte quelle attività portate avanti con impegno silenzioso, discreto ed invisibile ai più, ma punto di riferimento per molte persone che non vanno dimenticate, ma aiutate concretamente permettendo loro di recuperare quella dignità umana che è un diritto di tutti.
San Vincenzo De Paoli nacque in Francia, a Pouy, il 24 aprile 1581 da famiglia contadina. Divenuto sacerdote nel 1600, fu prima a Tolosa e poi a Parigi. Qui conobbe il famoso teologo Pierre Bérulle e san Francesco di Sales e divenne nel 1610 cappellano elemosiniere della Regina Margherita di Valois. Fu quindi per breve tempo parroco di Clichy, nei sobborghi di Parigi e poi cappellano e precettore della ricca famiglia dei Gondi. Nel 1617 venne nominato parroco a Chatillon-les-Dombes, vicino a Lione, dove fondò la prima Compagnia della Carità, diventate oggi i Gruppi di volontariato vincenziano. Fu merito particolare di Vincenzo De Paoli quello di aver capovolto l’atteggiamento allora prevalente nei confronti dei poveri, che era di allontanamento ed emarginazione, per andarne in cerca e soccorrerli attraverso l’aiuto e la collaborazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evangelica, che vede nel povero la persona di Cristo.
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