Il sì da fiaba a San Giusto della rampolla Swarovski

Cattedrale blindata per le nozze fra la giovane Viktoria e il manager Werner Murz La sposa si è presentata con uno strascico infinito. Zeppo di gemme, ovviamente
Foto BRUNI 16.06.17 S.Giusto:Il matrimonio di Victoria Swaroski
Foto BRUNI 16.06.17 S.Giusto:Il matrimonio di Victoria Swaroski
Strascico con apertura “alare” di alcuni metri, ovviamente tempestato di gemme, e velo bianco calato sul volto. Capelli biondi e il sorriso di chi ha 23 anni, sta per sposarsi ed è l’erede di un impero economico. Viktoria Swarovski ieri pomeriggio è approdata davanti alla cattedrale di San Giusto a bordo di un furgoncino, poiché un’utilitaria non sarebbe riuscita a contenere per intero il suo abito da sposa. Si è affidata alle eccellenze della zona non solo per la location della messa: fuori dalla chiesa a sistemare i fiocchi delle damigelle era riconoscibile lo staff di un noto hair stylist triestino, mentre per quanto concerne i pasti nuziali (ce ne sono stati più di uno) la scelta è caduta su Portopiccolo, stando a quanto riportato da una testata austriaca.


La cerimonia, prevista per le 15.30, è iniziata con il ritardo di circostanza, anche se lieve: una mezz’oretta. Lo sposo, Werner Murz, manager di 42 anni, non era l’unico ad aspettare la sposa assieme a parenti e amici. C’era pure un nutrito gruppetto di curiosi. Tra questi ultimi non soltanto turisti che casualmente in quel momento bazzicavano il posto ma anche diversi triestini. In particolare qualche signora in età ha sudato per accaparrarsi una foto della sposa scattata con il cellulare. Probabilmente alcuni sono accorsi anche a causa del passaparola su internet, seguito all’annuncio sul sito del
Piccolo
nel primo pomeriggio di ieri. Prima la notizia era top secret, almeno in teoria.


Tra i residenti dei paraggi di San Giusto il cognome Swarovski si mormorava da qualche giorno, anche se in precedenza solo la stampa di lingua tedesca ne aveva dato annuncio. E proprio da parte degli abitanti del quartiere, durante l’attesa della sposa, sono arrivati witz e battutine: «Neanche il sindaco aveva fatto le cose così in grande», ha detto qualcuno. Qualcun altro ha assicurato che «l’organista durante le prove generali se la rideva» per il modo in cui erano stati addobbati gli interni del luogo di culto. All’interno della cattedrale c’erano decorazioni floreali bianche, di grandi dimensioni, mentre sui banchi delle prime file svettavano i segnaposti personalizzati con tanto di logo con le iniziali degli sposi, “VW”.


Sin da ora di pranzo un paio di agenti di sicurezza hanno iniziato a impedire ai visitatori di avvicinarsi all’altare mentre altri tenevano sott’occhio la situazione fuori. Con l’approssimarsi dell’ora fatidica, intanto, il parcheggio antistante la cattedrale è stato blindato con nastro a strisce bianche e rosse. Vi avevano accesso solo automobili battenti targa tedesca e austriaca. Da queste scendevano donne bellissime tirate a lucido, in abito lungo, accompagnate a uomini in completo nero. Tra gli smoking d’ordinanza si è distinto più di qualche frac portato con disinvoltura. Grande ritorno in auge dei papillon rispetto alle cravatte. Qualcuno ha osato un mocassino in velluto con collo del piede a vista. La parte femminile arrivava a bordo di tacchi vertiginosi (dai quali erano esentate solo le bambine) tanto che una è inciampata all’ingresso del tempio. A sistemare le acconciature delle damigelle, in ballerine bianche e tutù celeste, era presente una parte dello staff di Goran Viler Hair Spa che, armato di lacca e forcine, ha dato gli ultimi ritocchi alle loro chiome sul sagrato.


L’arrivo della sposa è stato salutato dai click di centinaia di scatti: fotografi professionisti e passanti armati di smartphone, giornalisti e invitati, tutti hanno voluto un pezzetto di Viktoria. Lei nel frattempo ha impiegato diversi minuti per il dispiegamento dello strascico del suo abito: piegato e ripiegato più volte su se stesso, ha richiesto l’intervento di diverse damigelle. Era costellato da una moltitudine di cristalli, di cui qualcuno si deve essere staccato: alcune sarte armeggiavano con ago e filo sulla schiena della sposa poco prima del suo ingresso in chiesa. Inutile dire che è stato impossibile assistere alla cerimonia: porte chiuse con tanto di guardie del corpo e minacce di denuncia per i fotografi. I festeggiamenti erano iniziati già giovedì sera con una cena in abito da cocktail rosso a Portopiccolo, stando al giornale austriaco Stars24. Qui si sarebbe svolto poi il banchetto nuziale e qui si conclude stamattina con un brunch la tre giorni di festeggiamenti.


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