Il sentiero “maledetto” teatro di suicidi e tragedie

Si allunga la scia di morti in uno dei luoghi più suggestivi della nostra regione, avvolto da una fama sinistra
Lasorte Trieste 03 04 04 - Duino - Sentiero Rilke
Lasorte Trieste 03 04 04 - Duino - Sentiero Rilke

Un luogo di morte e dolore camuffato da paradiso. Ancora una volta il Rilke, sentiero affascinante quanto maledetto, ha rivelato la sua anima oscura, aggiungendo l’ennesimo nome alla lunga lista di coloro che qui hanno perso la vita.

Nel corso degli anni, questo posto magico, sospeso tra cielo e mare, è stato infatti scelto da molte persone per farla finita. Ma qui si sono consumate anche svariate tragedie in circostanze tanto casuali quanto drammatiche, che hanno consegnato al ciglione carsico una fama sinistra e inquietante.

Anche ieri, quando ha iniziato a diffondersi la voce dell’ennesimo corpo senza vita trovato ai piedi della Baia di Sistiana, il primo pensiero è stato quello di un suicidio. Troppi i precedenti che costellano la storia di questo luogo. Solo in seguito è stato possibile ricostruire la tragica fatalità che ha portato alla morte di Gasparini.

Più o meno nello stesso posto, sette anni fa, perse la vita un 27enne appassionato di free climbing: il suo corpo venne recuperato ai piedi della parete di roccia su cui corre il sentiero, ma il mistero sulle cause della morte è rimasto tale.

Bellezza e maledizione. Questo è il Rilke. Nel 2000 l’allora sindaco di Duino Marino Vocci aveva cercato di “blindare” il sentiero, imponendo severi limiti ai visitatori: vietato scavalcare la staccionata, arrampicare, calarsi in corda doppia, esplorare le grotte, gettarsi nelle onde sottostanti, raccogliere fiori sporgendosi nel vuoto. Eppure le tragedie sono proseguite con metodica frequenza, alimentando la fama “noir” di uno dei luoghi da cartolina della regione.

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