Il sardone barcolano Alice “battezzata” da 500 bambini
L’installazione scoperta alla presenza degli allievi delle scuole dell’infanzia di Trieste, è lunga dieci metri ed è stata costruita con 10 mila bottiglie di plastica

Foto BRUNI 04.10.2019 barcolana 51: Alice,sardone di plastica gigante
TRIESTE Si scrive Alice, si legge Elis, significa coscienza civica, consapevolezza che ciascuno può fare la propria parte per invertire al più presto la rotta verso l’irreparabilità ai danni ambientali di cui siamo responsabili. A cominciare dai più piccoli, le giovani generazioni che abiteranno questa terra da tempo malata e solcheranno i nostri mari da salvare al più presto.
A Trieste sbarca Alice, sardone simbolo della Barcolana
A comporre una colorata e chiassosa coreografia, accompagnati da un centinaio di maestri, 500 bambini delle scuole comunali di Trieste – per la precisione, 21 sulle 29 totali - erano presenti ieri mattina in piazza Unità per la cerimonia di inaugurazione di questo sardone barcolano lungo dieci metri, installazione artistica simbolo dei messaggi di cui è portavoce la Barcolana. «Abbiamo iniziato con uno slogan lo scorso anno – ha detto orgoglioso il presidente della Barcolana Mitja Gialuz rivolgendosi ai bambini». “Siamo tutti sulla stessa barca”, da questa edizione diventa un atto concreto. Dobbiamo farci carico del pianeta e del nostro mare, salvandolo dalla plastica che è uno dei suoi problemi principali». Gli ha fatto eco l’assessore comunale ai servizi educativi Francesca De Santis, per la quale «la vera rivoluzione sarà la raccolta differenziata totale».
L'installazione artistica ideata da Barcolana e realizzata dal Gruppo Hera, gestore dei servizi ambientali a Trieste («E’ un’opera d’arte che nasce da un impegno corale della città», ha detto Riccardo Finelli), con il supporto operativo di Despar (presente ieri con il responsabile marketing Fabio Donà) e del Comune di Trieste è stata ideata da Benedetta, Chiara, Irene e Beatrice, studentesse dell’Accademia delle belle arti di Firenze, riutilizzando diecimila bottiglie di plastica bianche e blu raccolte durante l'estate dai triestini.
Alice è la protagonista del villaggio, campeggerà davanti alle rive fino alla fine della manifestazione velica rifrangendo i raggi del sole e scrutando il popolo della Barcolana con il suo occhio fatto riciclando un vecchio faro di automobile, per ricordare a tutti l’urgenza di togliere le plastiche dal mare.
Alice è stata realizzata da due artigiani, Gino e Walter, nei laboratori Scart di Herambiente che ha sviluppato un know how specifico nella trasformazione degli scarti industriali in opere d'arte. Nei giorni scorsi, nel chiostro del palazzo della Regione di piazza Unità è stata anche inaugurata una mostra che si intitola “Scart. Il lato bello e utile del futuro”, installazioni di uomini, animali e ritratti realizzato con materiali di scarto.Il messaggio ambientalista di Alice è stato dunque raccolto ieri da chi dovrà farsene paladino, bimbi che hanno ben chiaro, grazie a un preciso percorso didattico, educativo e pedagogico, che la plastica va usata e riusata e poi conferita nel modo giusto per non inquinare il mare e la terra. I bimbi hanno lavorato nelle scorse settimane con le maestre e ieri hanno consegnato alla Svbg con piccole delegazioni i “disegni per Alice”, vere e proprie opere di fantasia piene di mare cielo e messaggi positivi ma anche simboli forti della necessità di intervenire in fretta. Tra i molti manufatti, disegni, cartoni, collage anche tridimensionali, c’è infatti anche chi ha voluto dare un messaggio dirompente, scegliendo di rappresentare un pesce con la pancia piena di plastica. —
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