Il Sanatorio triestino punta sulle Terme romane di Monfalcone
TRIESTE È triestina l’unica offerta arrivata per il rilancio delle Terme romane di Monfalcone. Nella gara per il contratto d’affitto del ramo d’azienda promossa dal Comune, una sola società si è presentata entro la scadenza dei termini, fissati al 23 gennaio. Si tratta di Terme Fvg Srl, nata nel marzo 2017, condotta dall’amministratore delegato Salvatore Guarneri, attuale gestore dell’impianto di Arta Terme, in virtù dell’aggiudicazione dell’appalto regionale. I soci rappresentano una garanzia in ordine al background “tarato” sul settore del termalismo. La maggioranza, 52%, è appannaggio del Sanatorio Triestino (sempre guidato dall’ad Guarneri) che già gestisce le case di riposo accreditate dal Sistema sanitario regionale; quindi la Git di Grado (30%), società di capitali con partecipazione pubblica, controllata da Promoturismo Fvg, la Cooperativa Grado Riabilita (9%) che ha rilevato l’Ospizio Marino, e infine Nord Care Srl (9%).
Allo stato attuale l’ente locale ha già vagliato la congruità documentale presentata dalla società. Il prossimo mercoledì si insedierà la Commissione ai fini della verifica circa l’attinenza del progetto tecnico-qualitativo di gestione presentato da Terme Fvg alle clausole stabilite dal bando, nel rispetto di specifiche linee di indirizzo deliberate dalla giunta comunale di Monfalcone.
La Commissione è composta da Giampaolo Fontana, direttore del Consorzio per lo sviluppo industriale, Manuela Salvadei, direttore del Servizio Educazione, Cultura, Sport del Comune di Trieste, ed Emiliano Mian, responsabile dei Servizi finanziari del Comune di Staranzano, componenti esterni secondo legge.
Esaurite le procedure si andrà all’affidamento della gestione. Si calcola entro la prima decade di marzo. Le premesse ci sono tutte per guardare a un futuro ad ampio spettro. Anche in termini di promozione del sito monfalconese, dopo che l’inserimento nel circuito di Promoturismo Fvg ha già fruttato un lancio a carattere nazionale e internazionale. Le basi sono contemplate dai requisiti del bando messo a punto dall’amministrazione comunale. Si tratta di 9 anni di affitto, dal 2018 al 2026, per un canone annuale complessivo di 165mila euro (più Iva), in quote mensili crescenti da 15mila fino ad un massimo di 20mila euro. Attraverso la nuova gestione, con l’uscita della società Terme Romane Srl che ha traghettato la fase di transizione dopo la transazione con il Comune diventato proprietario dello stabilimento, si punta quindi ad uno sviluppo strutturato. Guidato dall’esperienza sul campo e dalle idee, anche attraverso pacchetti dedicati al turismo termale, comprendendo formule di agevolazione tariffaria attraverso convenzioni per particolari categorie sociali, come ha spiegato il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint.
Tra gli obiettivi s’annovera l’espansione dell’attività attraverso l’apertura dei servizi sei giorni a settimana, orario continuato per 10 ore giornaliere, a fronte di 11 mesi all’anno garantiti. Si punta inoltre alla fisiokinesiterapia, per la quale viene considerato necessario l’accreditamento regionale. E ancora, la possibilità di ottenere contributi extra. Rientrano interventi di miglioramento delle attrezzature dello stabilimento, la formazione e iniziative di promozione in funzione di un turismo termale, al quale affiancare l’attività di Promoturismo Fvg.
La direzione di marcia è quella dell’implementazione e della valorizzazione delle Terme romane. C’è un ulteriore aspetto. Lo ha spiegato Cisint: «Abbiamo previsto che la società vincitrice della gara valuti, anche assieme all’amministrazione comunale, di mantenere alcuni profili professionali già presenti nello stabilimento termale». Intanto l’amministrazione ha inserito a bilancio 2018 una quota per l’acquisto di segnaletica stradale adeguata, al fine di valorizzare e rendere visibile la posizione del sito di via Timavo. «È una soddisfazione per la città – ha commentato Cisint –. Un anno fa le Terme romane sembravano destinate alla chiusura. Abbiamo fatto passi importanti, a partire dal recupero patrimoniale dello stabilimento che, grazie alla transazione, è ora proprietà del Comune. Quindi l’individuazione di una gestione esperta e di respiro regionale. La strada maestra è sempre stata quella di ragionare in termini di sistema Fvg».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo