Il San Polo costretto a sbarrare i wc di notte
Il dolore gomito a gomito col bivacco, l’impellenza di una necessità che si scontra con ignoranza, vandalismo e indifferenza. Riassunta in poche parole questa è la situazione che per mesi l’ospedale cittadino e i suoi ospiti hanno dovuto subìre a causa dell’intemperanza di quattro balordi che hanno eletto le sale d’attesa del San Polo a domicilio notturno. Al punto che la direzione si è vista costretta, suo malgrado, a provvedimenti eccezionali: la chiusura, dopo le 23, di tutte le toilettes, comprese quelle del Pronto soccorso. Ciò per evitare, com’è accaduto, che le piastrelle dei locali venissero imbrattate di feci, le suppellettili sottratte o danneggiate.
Una contromisura tesa, come sottolinea l’Azienda sanitaria, a rendere immediatamente fruibili al mattino, quando l’utenza è numericamente più consistente, i servizi igienici. Cosa che fino a un mese e mezzo fa, quando le scorribande di questi “personaggi” erano ancora in essere, non poteva puntualmente avvenire, per via dei danni arrecati in una struttura in cui i bagni devono invece apparire sempre tirati a specchio.
Che alle bisogna non sia più possibile accedere serenamente al wc, almeno dopo le 23, lo ha amaramente constatato il signor Giuliano M., 61 anni, che qualche giorno fa si era visto costretto a passare l’intera serata al Pronto soccorso per star vicino a un’anziana parente, in quel frangente assistita dal personale sanitario. Di qui la protesta: «Mi è stato spiegato dal personale - riferisce l’uomo - che i bagni ora vengono chiusi dalle 23 alle 7 per via di alcuni episodi incresciosi. Ma io non trovo giusto che per via di quattro balordi a farne le spese sia la collettività, che peraltro paga le tasse e ha diritto a un servizio. E se una persona, magari una donna, dopo esser rimasta qui in attesa per ore deve far pipì? Come fa? Un uomo magari va fuori e si arrangia, ma possono esserci situazioni delicate...».
In realtà non tutti i bagni vengono chiusi in quella fascia oraria. I servizi igienici della Pediatria, al primo piano, sono mantenuti in funzione h 24. Un’accortezza determinata dalla particolare utenza che accede al reparto. I risultati del provvedimento, comunque, si sono già visti. I danneggiamenti sono diminuiti e le toilettes si presentano in condizioni accettabili alle donne delle pulizie che devono ripristinare decoro e pulizia al mattino. Così non era fino a qualche tempo fa, tant’è che come sottolineato dall’azienda sanitaria la direzione si è trovata costretta a documentare fotograficamente i censurabili episodi e rivolgersi alle forze dell’ordine. Purtroppo, spiegano sempre quelli dell’Ass, è necessario fare ancora un salto di qualità, per rendersi conto del valore e del rispetto della cosa pubblica. Quando, con l’accorgimento adottato, il risultato sarà del tutto conseguito i servizi igienici verranno riaperti anche in fascia notturna. Per ora, chi ha urgenza può comunque rivolgersi al personale del Pronto soccorso e chiedere la chiave del bagno, compatibilmente con eventuali emergenze in corso di svolgimento. «Sappiamo che è un disservizio - conclude l’Azienda sanitaria -, ma speriamo di riuscire presto a ripristinare la situazione».
Sul fronte accattonaggio, come riferito nei giorni scorsi, è entrata in funzione, sempre su richiesta dell’ospedale, l’ordinanza specifica, che prevede il sequestro della questua per chi è colto ad arrecare molestia ai familiari dei degenti, che comprensibilmente già vivono una situazione delicata. Ma anche ieri le solite figure col cappello in mano si sono notate. «Questa gente vive così - ha riferito l’assessore alla Polizia municipale Omar Greco - non chiede, né vuole, aiuto ai Servizi sociali, che comunque intervengono solo su richiesta delle persone e davanti a soggetti che risiedono sul territorio. Non è questo il caso». «Qui - prosegue - ci troviamo ad avere a che fare con nomadi, che girano, ma comunque hanno un tetto. Non sono clochard, per capirci. Si spostano, vivono in questo modo, con la carità».
(t.car.)
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