Il saggio di Eco e il senso del confine mettono in fuga gli studenti triestini

TRIESTE Sono iniziati ieri mattina, con la prova d'italiano, uguale per tutti gli indirizzi di studio, gli esami di maturità 2016, che a Trieste vedono impegnati circa 1500 studenti. Anche se in molti all'uscita dalla prova hanno confessato di non aver chiuso occhio la notte precedente, rispetto agli anni scorsi si è trattato di una partenza “morbida”: le tracce, a detta di molti piuttosto prevedibili, sono piaciute alla maggior parte degli esaminandi per la varietà di spunti offerta e i membri delle commissioni li hanno aiutati a sciogliere alcuni dubbi sullo svolgimento. «La commissione ci è stata abbastanza d'aiuto - racconta ad esempio Federica Bressi, della V B del Carducci -, anche se ovviamente eravamo sorvegliati a vista per evitare copiature».
Diversamente dagli anni scorsi non c'è stata una traccia più gettonata delle altre, mentre certamente è stata scelta davvero da pochi studenti, quasi tutti candidati del liceo classico, l'analisi del testo, che quest'anno ha proposto un brano di Umberto Eco tratto dalla raccolta di saggi "Sulla Letteratura". «La traccia su Eco? Forse poteva funzionare per i licei, ma per chi ha fatto un istituto tecnico, come me, era improponibile», commenta Massimiliano Grassi del Nautico. Per quanto si trattasse di un autore atteso da uno studente su quattro, l'analisi del testo, che verte sulle funzioni della letteratura, è stata ritenuta dai più troppo insidiosa. E pensare che Eco non avrebbe neppure voluto finirci tra gli autori della maturità: tra le sue ultime volontà, riportate nel testamento, c'era la richiesta che per dieci anni non si parlasse di lui.
Viceversa, ai maturandi è piaciuta moltissimo la traccia del saggio scientifico, dedicata all'avventura dell'uomo nello spazio, in cui sono citati gli astronauti Umberto Guidoni e Samantha Cristoforetti, la missione ExoMars e il telescopio spaziale Hubble. L'hanno scelta ovviamente tanti studenti degli istituti tecnici, in particolare del Nautico, ma l'hanno gradita anche i liceali. «Era una traccia abbastanza semplice, anche perché i documenti inclusi era molto utili», spiega Gaetano Smeriglio, del Carducci. Altra traccia molto scelta, nonostante presentasse qualche rischio legato all'interpretazione del tema, è stata quella dedicata al valore del paesaggio, corredata con documenti di Salvatore Settis, Andrea Carandini, Vittorio Sgarbi e Claudio Strinati. Spiega la docente Cesira Militello, membro di commissione al Carducci e dirigente scolastico del Petrarca: «La traccia sul valore del paesaggio è particolare per la sua impostazione, associata all'ambito storico-politico. Per non far cadere in errore i candidati, che potevano rischiare di indirizzarsi su una dissertazione di tipo socio-economico, abbiamo portato subito la loro attenzione sull'ambito richiesto, per favorire uno svolgimento pertinente della traccia».
Di stretta attualità è anche la traccia proposta per il saggio breve di stampo socio-economico, intitolata "Crescita, sviluppo e progresso sociale. È il Pil misura di tutto?" e arricchita con materiale tratto da un discorso di Robert Kennedy del 18 marzo 1968.
Ma è stata gradita pure la traccia di ambito artistico-letterario, dedicata al rapporto padre figlio, con testi celebri come la poesia di Umberto Saba "Mio padre è stato per me l'assassino" ed altri documenti meno noti, come un quadro di Giorgio De Chirico, Il figliol prodigo, e testi di Franz Kafka (dalla Lettera al padre) e Federigo Tozzi. Poco frequentato, seppure in qualche modo prevedibile, perché legato a una ricorrenza, è stato il tema storico, legato al 70° anniversario del voto alle donne in Italia, con due brani come spunto: uno della poetessa e partigiana Alba de Cespedes e l'altro di Anna Banti, l'autrice del romanzo Artemisia. Nonostante la posizione geografica di Trieste, strategica nelle rotte dell’immigrazione, il tema d'attualità, che ha proposto una citazione di Piero Zanini sul concetto di “confine” e in particolare su "confini, muri reticolati, costruzione e superamento dei confini, le guerre per i confini", è stato snobbato dai più.
Nel complesso i lavori si sono svolti nella piena regolarità, in un clima tutto sommato sereno. «I candidati sono stati accolti dalla commissione col sorriso - racconta Militello -. Dopo la lettura della tracce si sono messi subito al lavoro, senza grosse difficoltà, e a chiunque abbia manifestato un dubbio sono stati forniti i chiarimenti necessari».
Ma la prova d'italiano, conferma la professoressa, non è tra quelle che spaventano di più: la preoccupazione è piuttosto sulla seconda prova, in programma stamattina.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo