Il Sacrario di Redipuglia verrà restaurato entro il 4 novembre

Lavori in fase finale. Ripulite e riparate una a una le piastre con i nomi dei Caduti su metà dei gradoni. Interventi anche sulla trincea

REDIPUGLIA Sarà un colpo d'occhio del tutto diverso quello che il prossimo 4 novembre si potrà avere in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e festa delle Forze armate, accedendo al Sacrario di Redipuglia. Tra settembre e ottobre saranno infatti completati i delicati lavori di restauro conservativo del monumento, lavori che erano stati affidati nell’aprile dello scorso anno al termine di un lungo iter costellato di ricorsi e controricorsi.



A darne notizia è stato ieri il generale di divisione, Alessandro Veltri, Commissario generale per le Onoranze ai caduti del ministero della Difesa, presente a una visita che ha avuto per protagonista una delegazione parlamentare della Lega guidata dai parlamentari regionali Raffaella Marin e Mario Pittoni accompagnati dal sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano, da alcuni consiglieri regionali e dal direttore del sacrario, il colonnello Norbert Zorzitto. «Nonostante alcuni piccoli intoppi, dovuti in primis alle condizioni meteo – ha spiegato Veltri – i lavori stanno proseguendo a ritmo spedito e vengono svolti con regolarità e professionalità dalla ditta incaricata. Contiamo di rispettare i tempi e di riconsegnare il Sacrario, prima del 4 novembre, al suo aspetto originario».

I gradoni da restaurare sono 22, con 4.989 piastre che proteggono i resti di 40 mila soldati noti. Attualmente ne sono stati recuperati circa la metà. Si tratta di un restauro dell’importo di 7 milioni di euro, che non modifica l'aspetto e le caratteristiche che oltre ottant’anni di storia hanno dato al monumento inaugurato nel 1938 ma ne cristallizza lo stato di fatto, in modo che non aumentino i problemi e il degrado. Sulla pietra e sulle lastre di bronzo che riportano i nomi dei caduti si interviene con pulitura a sabbiatura e in qualche tratto anche con un’operazione di idropulitura. Le piastre vengono tolte una a una: trasportate poi in due capannoni allestiti nella zona di cantiere, vengono pulite e sistemate - anche con la riparazione di eventuali crepe - e infine patinate e cerate. Contestualmente si interviene sulle parti in cemento.

Prima della consegna del restauro compiuto saranno anche realizzati i lavori di recupero della trincea che corre ai piedi del Sacrario. Resta invece per ora in stand by il nuovo sistema di illuminazione. In un prossimo futuro, però, sarà sistemata anche l'illuminazione del Sacrario con delle “streep led” collocate lungo gradoni, non impattanti, e con un sistema di luci lungo le trincee. Emozionati i commenti della delegazione, ieri, riassunti dalle parole della senatrice Marin: «La frase “presente” ripetuta più volte – ha detto – ci pone dinanzi ad una grande responsabilità e mai, purtroppo, noi potremo essere così presenti da ringraziare quelle anime che hanno immolato la loro vita per la nostra Patria».

Gli interventi vengono realizzati dall'associazione temporanea di impresa guidata dall'Italiana Costruzioni spa, alla quale partecipa anche la Fratelli Navarra srl. Piuttosto complesso l'iter che ha portato all'avvio dei lavori, i quali avrebbero dovuto iniziare già nell'ottobre del 2016 ma erano stati bloccati dal ricorso presentato al Tar regionale proprio dalla Italiana Costruzioni contro l'Ati costituita da Bottoli Costruzioni srl, Cds conservazione beni culturali, Tecnicon srl ed Alfa Restauri e che, inizialmente, aveva vinto la gara d'appalto.

I lavori si inseriscono nel quadro di un intervento ben più ampio sull'intera zona museale e di memoria, il quale prevede un impegno finanziario totale di 10 milioni di euro: 7 per la completa ristrutturazione del Sacrario e 3 per il restyling di Casa Terza Armata e dei suoi spazi interni e esterni, così da dare vita a un vero e proprio Memoriale della Grande Guerra. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo