Il ritorno di Guido Botteri tra le sue montagne
STREMBO. Guido Botteri “gambin”, all’indomani della toccante cerimonia funebre nella chiesetta di Aurisina dove il violoncello del maestro Severino Zannerini ha commosso tutti con le note di Tartini che più piacevano al giornalista e scrittore scomparso pochi giorni fa, è tornato nella sua Strembo. E lì, nel suo paese natale, è stato sepolto all’ombra del campanile di San Tommaso, circondato dall’affetto dei paesani che tanto l’hanno apprezzato, quando saltuariamente tornava da Trieste, la sua seconda patria. A Strembo parlare di Guido Botteri e di sua figlia Giovanna, corrispondente dagli Usa per la Rai, crea uno scatto d’orgoglio.
Ieri pomeriggio, nella parrocchiale di Strembo, accanto ai figli Marco e Giovanna e alla nipote Sarah, il sindaco Guido Botteri ha presenziato a nome della comunità alla cerimonia officiata dal padre francescano Marco. Il sacerdote nell’omelia ha invitato i familiari e presenti «a portare con gioia Guido nel cuore, a sentirlo vicino e felice». Padre Marco ha ricordato Francesco d’Assisi «che ha chiamato la morte “sorella”, per non guardarla come nemica, ma come mezzo per arrivare all’abbraccio con Dio e assaporare in pienezza il suo amore». Un invito, ha aggiunto padre Marco, «alla classe contemporanea a vivere bene il proprio mestiere di uomini, di viverlo alla luce dei valori». Poi, rivolgendosi ai presenti, il francescano ha aggiunto che «la perdita di una persona cara è un momento per riflettere sulla nostra vita, sul senso che diamo alle nostre scelte, al nostro futuro e alla nostra vocazione cristiana» e guardando ai familiari ha aggiunto «a voi che vivete questo momento di lutto e di prova, vi invito a sentire la presenza di questa persona, che vi è stata accanto, nei momenti di gioia e di sofferenza, di sorriso e dolore. Lasciate che nei vostri cuori prevalga la gioia, non la sofferenza, il dolore e il pianto, perché lui è nella gioia e nella pace, perché Dio è pace».
La breve cerimonia si è conclusa con la sepoltura nel cimitero di Strembo accanto alla tomba di famiglia. All’uscita, secondo un’antica tradizione, a ognuno dei presenti è stato consegnato un sacchetto di pane, nutrimento e simbolo di rinascita per Guido Botteri “gambin”.
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