Il ritorno dei cacciatori di tesori: sfidano il gelo in acqua a Grado
GRADO. Sono muniti di metaldetector e percorrono in lungo e in largo la spiaggia di Grado, alla ricerca di qualche oggetto prezioso che i bagnanti hanno perduto durante l’estate. E qualcosa la trovano sempre: monetine e piccoli oggetti o giocattoli in metallo persi dai bambini. È un rito che si ripete ogni anno.
Lungo gli arenili, si diceva, ma qualcuno si spinge oltre. Forse mai prima d’ora si sono notati al tramonto alcuni, muniti di metaldetector e con tanto di cuffie per ascoltare il suono dell’eventuale ritrovamento, immersi a tre quarti vita nell’acqua, in una zona non più di tanto frequentata. Il tratto di mare è quello davanti alla diga, pressoché di fronte all’albergo Zipser e alla scultura con i delfini. Erano in due, vestiti con mute termiche perché in queste ultime giornate le temperature sono decisamente basse.
Non si conosce l’entità del “bottino”, bisogna avere fortuna e anche anticipare il lavoro quotidiano fatto dai bagnini che in estate trovano oggetti di ogni genere. Talvolta anche preziosi. Oggetti che molto spesso vengono consegnati ai clienti che ne avevano segnalato la perdita. Uno dei fatti più eclatanti è accaduto proprio la scorsa estate. Una bagnante inglese, in vacanza a Grado assieme a un’amica, ha perso sulla sabbia un anello di indubbio valore.
Dopo affannose ricerche aveva lasciato la spiaggia per tornare in albergo all’ora del pranzo. Nel frattempo, però, uno scrupoloso bagnino aveva continuato le ricerche tanto che, all’improvviso, in mezzo alla sabbia che stava setacciando ha trovato i prezioso anello. Conclusione: infiniti ringraziamenti e una lauta mancia al bagnino. È solo uno dei tanti episodi accaduti la scorsa estate, altri simili sono accaduti nel passato. Come il ritrovamento un anello di valore venale ma di grande importanza affettiva.
«Anche l’estate scorsa – dice uno dei capi spiaggia della Git, GianNicola Corbatto – abbiamo ad esempio trovato un bel numero di cellulari che abbiamo restituito ai proprietari». Non si contano poi gli occhiali da sole e anche da vista. «Eppure incredibilmente qualche occhiale da vista nessuno è venuto a reclamarlo», riflette il capo spiaggia. Durante ogni stagione vengono poi rinvenuti, pressoché giornalmente, tanti oggetti da spiaggia, secchielli, palette, salvagenti, ciabatte e molto altro che i bagnanti non sempre smarriscono. «C’è qualcuno – dice ancora Corbatto – che, finito il periodo di vacanza, li abbandona di proposito per non riportarseli a casa». —
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