Il ritorno a scuola a Trieste: alle fermate dei bus arrivano i volontari anti assembramenti LA MAPPA

Da lunedì 1° febbraio, con il ritorno delle lezioni in presenza negli istituti superiori, gli iscritti di una serie di realtà saranno schierati in dieci punti del centro città con un compito principalmente informativo.

TRIESTE Le scuole superiori riaprono i battenti, i ragazzi potranno finalmente tornare a vedersi dopo settimane di isolamento imposto dalla pandemia, e le Prefetture di tutta Italia si pongono il problema di evitare che il trasporto pubblico diventi un vettore di contagio: da domani quindi un gruppo composto da volontari di diverse associazioni, coordinati dalla Protezione civile triestina, sarà presente alle fermate degli autobus nei punti caldi cittadini, con l’obiettivo di monitorare le linee più occupate ed evitare assembramenti.

L’iniziativa nasce dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a livello territoriale le Prefetture si appoggiano alle amministrazioni comunali. A Trieste il Comune ha coinvolto una serie di sigle che affiancheranno la Pc: Associazione nazionale carabinieri, Associazione nazionale alpini, Corpo dei Pompieri volontari di Trieste, Volontari della Guardia di Finanzia, Volontari dei Vigili del Fuoco.

La mappa interattiva con le postazioni dei volontari: clicca sui punti:



Il progetto di “Distanziamento scolastico” prevede l’intervento di una ventina di volontari, fra associazioni e Protezione civile, distribuiti in 10 punti “critici” per il trasporto pubblico cittadino, da Largo Barriera a piazza Libertà (vedi mappa). I punti sono stati individuati da Trieste Trasporti sulla base dei dati a disposizione sui flussi di passeggeri. I “distanziatori” saranno attivi negli orari di inizio e fine scuole, ovvero fra le 7.45 e le 9.15 del mattino e nuovamente dalle 12.45 alle 14.15. Il servizio avrà inizio domani e proseguirà in veste sperimentale fino al 10 febbraio: allora si valuterà l’utilità del progetto e, in caso, come rimodularlo per renderlo più efficace.

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Autobus a Trieste


Spiega il vicesindaco Paolo Polidori: «I volontari delle associazioni saranno distribuiti in dieci punti della città, mentre il personale della Protezione civile non avrà una postazione fissa e si sposterà monitorando il territorio nel suo complesso». Non è previsto che i volontari operino davanti alle scuole: «Gli istituti hanno le loro regole e linee guida per gli ingressi scaglionati e il rispetto del distanziamento - dice il vicesindaco -. Quel che ci interessa è evitare che ci siano assembramenti in corrispondenza delle fermate degli autobus. Un altro compito sarà monitorare quali sono le linee più affollate, per le quali è magari necessario un raddoppio dei mezzi». Anche per questo l’azione sarà condotta di concerto con Trieste Trasporti: «I volontari non saliranno sugli autobus, ma il gestore del trasporto locale verificherà a fine giornata i filmati di sorveglianza dei mezzi per individuare eventuali linee sovraccariche».

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Commenta la coordinatrice del Gruppo comunale di Protezione civile Milvia Chersi: «Trieste Trasporti ha fatto un grande lavoro nell’individuare le zone in cui sarà necessaria la nostra presenza. La fase iniziale fino al 10 febbraio servirà a testare l’utilità del servizio ed eventuali margini di miglioramento». Precisa Chersi: «Il compito dei nostri volontari sarà esclusivamente informativo, dovranno soltanto dire agli studenti “mi raccomando, non calate le mascherine e mantenete il distanziamento”. Non deve esser visto in alcun modo come un intervento di carattere repressivo, perché non è questo il compito della Protezione civile».—

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