Il Rigassificatore incassa il sì del Ministero

Il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, rispondendo a un'interrogazione del deputato triestino Aris Prodani, ribadisce che dal punto di vista ambientale l'impianto di Zaule è "perfettamente compatibile". L'ultima parola spetta al ministero per lo Sviluppo economico previa l'intesa con la Regione
Il progetto del rigassificatore di Gas Natural
Il progetto del rigassificatore di Gas Natural

Il rigassificatore di Zaule dal punto di vista ambientale è perfettamente compatibile. E' il succo della risposta data oggi a un'interrogazione del deputato triestino Aris Prodani dal sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo. Viene in questo modo ribadito quanto già contenuto nell'informativa inviata a fine febbraio dallo stesso dicastero a tutti gli enti coinvolti. "Non si riscontrano ulteriori incompatibilità - afferma Velo - con le componenti ambientali esaminate, causate dalle previsioni del nuovo Piano regolatore portuale, anche a seguito degli approfondimenti del quadro ambientale e degli studi effettuati da parte dell'Autorità portuale".

Il sottosegretario rimarca però che l'autorizzazione all'insediamento deve essere rilasciata dal Ministero dello sviluppo economico previa intesa con il competente Ente regionale. La decisione dipenderà dunque ora da considerazioni strettamente politiche.

Rigassificatore, Regione contro Roma


«Nulla di nuovo nella risposta di oggi all'interrogazione di Aris Prodani a proposito del rigassificatore di Trieste: la Via è conclusa ed è favorevole all'impianto» è il commento della parlamentare Serena Pellegrino, capogruppo Sel in Commissione ambiente.

«L'ultima parola, ribadito che non si è ravvisata incompatibilità ambientale nemmeno dopo l'analisi dei nuovi elementi introdotti dal Piano regolatore portuale - prosegue la parlamentare - è riconfermato spetta al Ministero delle Attività produttive per l'autorizzazione all'insediamento, previa intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia. Questa risposta attribuisce ulteriore importanza alle prese di posizione, alla rappresentazione della contrarietà di tutti gli enti territoriali e soprattutto agli atti che verranno assunti dall'amministrazione regionale - conclude - nella fase procedimentale che si sta ora avviando nei confronti del Mise».

Riproduzione riservata © Il Piccolo